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L’approccio tradizionale alla fotografia di architettura considera ogni edificio con il rispetto che gli è dovuto; il fotografo in sostanza ruota attorno all’edificio con reverenza nel tentativo di comprendere le modalità con cui i costruttori l’hanno pensato. Questo vale sempre, sia che l’edificio sia una nuova costruzione sia che abbia alle spalle duemila anni di storia.

Come funziona la fotografia di architettura

Molti fotografi amano le immagini di architettura perchè le considerano un mezzo valido a chi è alla ricerca di un’interpretazione più libera e creativa. L’ideale, come in ogni cosa, è una saggia via di mezzo anche quando si tratta di scattare immagini agli edifici. Tutte le strutture – moderne o antiche che siano – realizzate dall’essere umano hanno un obiettivo si esistere: possono essere luoghi du culto, monumenti, palazzi privati o anche grandi centri commerciali. In tutti i casi si tratta di progetti architettonici nati con un obiettivo specifico. E’ molto importante, quindi, per ogni fotografo osservare il modo in cui le persone vivono lo spazio dell’edificio che si intende fotografare perchè l’obiettivo del fotografo sarà esattamente quello di rappresentare – in immagine – il motivo per cui quell’edifico è stato costruito dall’uomo. Inoltre, il fotografo dovrà anche considerare il contesto in cui si trova l’edificio e domandarsi se si adatta bene oppure è in forte contrasto.

La luce dell’edificio

Quando ci si appresta a fotografare un edificio, una valutazione fondamentale da fare prima di iniziare a lavorare riguarda l’illuminazione. E’ importante, infatti, sfruttare le zone di luci ed ombre che rivelano le superfici, creano forme e ravvivano i colori. Un problema specifico, poi, riguarda l’esigenza di creare un equilibrio tra la luce interna all’edificio e quella esterna, che generalmente è sempre più forte. Quando possibile, il fotografo dovrebbe scegliere di fotografare l’edificio durante la cosiddetta ora magica, quindi immediatamente dopo l’alba e poco prima del tramonto: solo così, può ridurre i problemi di bilanciamento e la qualità della luce diventa molto più affascinante.

I problemi con le parallele

La fotografia di architettura può comportare un notevole problema di natura tecnica che riguarda la convergenza delle linee parallele. Quando la fotocamera non è allineata di fronte a una superficie rettangolare, uno o più lati non saranno paralleli e sembreranno convergere. In particolare, le linee verticali convergenti, visibili quando si punta la fotocamera verso l’alto, restituiscono l’idea di edifici o pareti che sembrano inclinate all’indietro. Le parallele convergenti possono essere contrastate con un obiettivo decentrabile, che permette di includere nell’inquadratura una porzione più alta dell’edificio. In questi casi, si dovrebbe utilizzare un obiettivo grandangolare per catturare un edificio nella sua interessa: tenere la fotocamera orizzontale ed eliminate il primo piano in eccessi con un programma di elaborazione. Via software, inoltre, è anche possibile correggere l’effetto delle linee convergenti.

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