fotografo Gianmarco Vetrano

La fotografia secondo Gianmarco Vetrano

D. Quando e come ha scoperto la fotografia?

R. grazie a mio padre che comprò una reflex in un mercatino nella mia città… comprò un vecchio modello di zenith, macchina di fabbricazione russa, in quel periodo ve ne erano molte grazie alla caduta del muro di Berlino e del regime comunista. Mi ricordo acquistò anche un obiettivo 50mm f1.7 e un 200mm f5.6 tutto di metallo che pesava un accidenti.

D. Ci racconti il suo primo approccio a quest’arte:

R. Sperimentazione pura. Non avendo nessun membro della mia famiglia, ne conoscendo nessuno che avesse questa passione, il mio approccio fu puramente sperimentale… ricordo stavo anche ore nella mia stanza a contemplare la macchina, fare prove di funzionamento, non avevo idea di cosa fossero tutti quei numeri e simboli…

D. Ricorda la sua prima foto?
R. una delle mie prime foto fu un pacchetto di sigarette vuoto per terra. Ricordo che feci la prima foto, poi non soddisfatto, calpestai il pacchetto, e la rifeci. Dovrei ancora avere quella foto.

D. Qual è stato il suo percorso di crescita e apprendimento dell’arte fotografica?
R. Dal mio primo scatto non è passato neanche un giorno in cui non abbia scattato una foto o fatto qualcosa legato alla fotografia. Ricordo che avevo una gran fame di tecnica, leggevo libri su libri.

Poi ci fu internet…

D. E quali le sue tappe più significative?
R. Sicuramente internet, che mi permise di aprire la mia arte al mondo e di arricchirmi scambiando idee e opinioni con fotografi molto più esperti di me… Fu quello un momento molto importante per me e credo che in quel periodo decisi che la fotografia sarebbe diventata il mio lavoro e non sarebbe rimasta solo una passione.

D. Cosa rappresenta per lei la fotografia in termini emotivi?
R. Penso che il linguaggio fotografico, a differenza della lingua ad esempio, sia molto più universale e immediato… una foto che immortala il sorriso di una bambina è percepita e capita allo stesso modo sia Francia che in Africa… La fotografia inoltre è uno dei mezzi più democratici con cui fare arte, basta un telefonino e se uno ha talento si vede subito.

D. E pratici?
R. Come dicevo, fotografare è uno degli atti più facili da compiere in termini tecnici soprattutto oggi in era di telefonini, ma proprio per questo motivo è uno dei campi artistici dove è più difficile emergere. L’unica strada è avere una passione vera e pura, e tanta tanta forza di volontà.

D. Fotografa per lavoro o per diletto?
R. Entrambi.

fotografo Gianmarco Vetrano

Maestri e grandi fotografi per Gianmarco Vetrano

D. C’è stato un incontro con qualcuno che si rivelato importante per la sua crescita?
R. Quando ero alle prime armi ho conosciuto dei fotografi molto importanti per la mia crescita artistica, loro non lo sanno ma gli devo molto.

D. Ha avuto un vero e proprio “maestro”?
R. Ho imparato da tutti quelli che ho incontrato e continuo ancora a imparare, ma un vero maestro come s’intende tradizionalmente no.

Gli scatti di Gianmarco Vetrano

D. Cosa le piace fotografare?
R. Ho iniziato a fotografare paesaggi e tutt’ora adoro la fotografia di landscape, ma allo stesso modo mi piace il reportage e la foto d’architettura.

D. Qual è il suo soggetto preferito?
R. Non ho un soggetto preferito, può essere un volto di una donna africana o una nuova città.

D. E il genere?
R. Ultimamente dedico molto tempo a fotografare in studio, un tipo di fotografia che mi appassiona molto e che richiede una grande tecnica. Per lavoro mi capita di fare molti servizi di matrimonio che realizzo con la tecnica del fotogiornalismo.

D. Ci racconti il suo concetto di inquadratura:
R. A volte perdo anche parecchio tempo per trovare l’inquadratura giusta o solo per decidere dove posare il cavalletto, altre volte scatto senza neanche guardare l’oculare, dipende dal tipo di foto che sto realizzando in quel momento. Per esempio nei matrimoni ci sono foto che richiedono parecchio tempo per la preparazione, altre che invece devi fare cogliendo l’estemporaneità del momento.

D. Che tipo di luci preferisce?
R. quella giusta per comunicare l’emozione che voglio trasmettere. In generale per i ritratti preferisco avere luci morbide, e nei landscape adoro i giorni nuvolosi.

D. Usa il bianco/nero con il digitale? Se sì, ci parli di questa tecnica e di come la interpreta.
R. ormai sono passato completamente al digitale anche per il bianco e nero.

Scatto in raw e poi post prostproduco con programmi appositi.

fotografo Gianmarco Vetrano

Gianmarco Vetrano e la post-produzione

D. La sua opinione sulla post-produzione:
R. Oggi la post produzione è un passaggio imprescindibile se si vuole fare fotografia ad un certo livello. Io quindi sono assolutamente un fautore della post.

D. Quali sono, secondo lei, i limiti etici alla post-produzione?
R. Dipende dal genere fotografico. Se si parla di una fotografia di reportage, la post produzione dovrebbe fermarsi alla sovra/sottoesposizione, contrasto e bianco e nero senza modifiche sostanziali alla foto, tipo clonazioni o fotomontaggi; se si parla di foto di moda è oggi è impensabile non fare una post produzione pesante sulla pelle e a volte anche un vero e proprio modellamento del corpo.

Credo però che questo sia sbagliato, almeno per quanto riguarda le forme più estreme di tali trattamenti.

D. E’ lecito intervenire per migliorare luci e toni di una foto?
R. Certamente, anzi è un dovere per un buon fotografo.

D. Che software usa per la post-produzione?
R. La stragrande parte delle mie foto è editata con lightroom 5. Uso anche photoshop per interventi più minuziosi.

D. Che tipo di interventi fa di solito?
R. Scatto in raw, così posso permettermi di decidere la temperatura di colore in fase post. Intervengo sui toni e sui contrasti, e ovviamente per miei i bianchi e neri.

Gianmarco Vetrano: RAW, JPG e TIF

D. In che formato scatta di solito?
R. RAW

D. Se scatta in RAW, che software usa per gestire i file?
R. LightRoom 5

D. Ha mai provato con LightRoom? Se sì, cosa ne pensa?
R. E’ un programma davvero notevole, permette sia la catalogazione sia la post produzione e perfino l’ottimizzazione per la stampa finale del file, davvero un programma di cui non potrei fare a meno.

fotografo Gianmarco Vetrano

Informazione

D. Legge riviste di fotografia?
R. Qualche anno fa compravo diverse riviste, adesso solo zoom quando posso.

D. Consulta siti web di fotografia?
R. Parecchi, sia di tecnica sia di cultura fotografica, trovo internet un ambiente ideale per scambiarsi opinioni su questo campo.

D. Ne consulta alcuni in maniera abituale, considerandoli un punto di riferimento?
R. sì, navigo spesso su flickr dove mi piace conoscere talenti nuovi, e poi siti di tecnica vari.

D. Partecipa a workshop o seminari?
R. Vorrei farlo di più, ma il lavoro non mi permette di farne moltissimi… Organizzo io stesso dei corsi di fotografia e i miei allievi sono molto soddisfatti delle mie lezioni.

D. E fa parte di una associazione del settore?
R. si, faccio parte di ANFM l’associazione nazionale fotografi di matrimonio, e di WPJA, l’associazione dei fotografi di fotogiornalismo di matrimonio nel mondo.

D. Va a fiere e saloni di fotografia?
R. Si, al photoshow vado quando posso, poi mi piace molto visitare le mostre fotografiche.

D. Cosa ne pensa, li trova utili?
R. Credo siano molto utili.

Mostre di fotografia

D. Visita mostre di fotografia?
R. Molte, vedere una fotografia in una mostra per me è il massimo.

D. Quali sono quelle che ha apprezzato di più in assoluto?

R. ricordo la mostra di Robert Doisneau qualche anno fa a Roma, davvero splendida.

D. Qual è stata l’ultima visitata?
R. L’ultima un mese fa, quella di national geographic.

D. La mostra che vorrebbe vedere?
R. Mi piacciono i classici, da Bresson a Capa.

D. Ha realizzato sue mostre fotografiche? Se sì, dove e quando?
R. Ne ho realizzate parecchie nella mia carriera.

La mia ultima mostra è ancora itinerante e racconta un esperienza fatta l’anno scorso in Senegal nella discarica di MBeubeus la più grande discarica dell’Africa Occidentale. In precedenza c’è stata quella dedicata alle isole Eolie che ho presentato al festival del cinema di Salina questa estate. A tagliare il nastro è stata Mariagrazia Cucinotta, un vero onore per me. Ancora prima ho realizzato un reportage sull’alluvione di Giampilieri nel 2009, la mostra fu poi donata al museo del fango, oggi diventato mud museum.

D. Ci racconti la più emozionante tra queste esperienze.
R. Di tutte ho un bellissimo ricordo, ma forse l’emozione più forte l’ho avuta scattando le foto in Africa in quella discarica enorme dove vivevano e lavoravano 10.000 persone e dove sono stato più volte minacciato di andar via, a volte anche con pietre alla mano. Un giorno c’era talmente tanto caldo che si sono staccate le suole delle mie scarpe, ma ho continuato lo stesso a scattare. Credo che non dimenticherò mai questa esperienza in tutta la mia vita.

fotografo Gianmarco Vetrano

Le attrezzature di Gianmarco Vetrano

D. Attualmente, quali fotocamere usa?
R. uso una d800 e una d600, nikon.

D. E quali obiettivi?
R. 14-24 f2-8 , 24-70 f2.8, 70-200 vr II f2.8, poi una serie di obiettivi fissi dal 35 al 105.

D. L’obiettivo che usa più spesso?
R. il 24-70 per qualità e versatilità è inarrivabile secondo me.

D. Quali flash?
R. io uso sia i flash nikon sb 600 e 900 sia flash a torcia per gli scatti in studio dove serve maggior potenza.

D. Qual è stata la sua prima macchina?
R. La zenith che mi regalò mio padre!

D. Come si è evoluta nel tempo la sua attrezzatura?
R. Dopo la zenith ebbi per un breve periodo delle minolta a pellicola, poi passai alla nikon d80, poi d700, e adesso d600 e d800.

D. Ha mai fatto un cambio integrale di marca? Se sì, perché?
R. In questo momento sono molto soddisfatto della qualità delle mie nikon, ultimamente però mi sto avvicinando anche alle riprese video dove trovo canon più avanti rispetto a tutti.

D. Dove acquista di solito le attrezzature? Fa spese online?
R. Dipende. Dove mi conviene, ho comprato obiettivi a honk hong con molto risparmio per le mie tasche. Se posso comunque, preferisco provare l’attrezzatura che compro.

Gianmarco Vetrano e la nostalgia della pellicola

D. Lavora ancora in pellicola?
R. Pochissimo purtroppo, ogni tanto mi piace scattare con una holga e vedere cosa esce fuori da quella macchina pazza!

PRO – Gianmarco Vetrano in studio

D. Com’ è fatto il suo studio fotografico?
R. Il mio studio fotografico è fatto fondamentalmente da due stanze, una più grande dove ho la mia sala posa e le attrezzature, e una più piccola dove ci sono i miei mac e dove mi occupo della post produzione e della ricezione dei clienti.

D. Quali sono le attrezzature specifiche da studio?
R. ho quattro torce flash e quattro fari a luce continua con tutti gli accessori e tre fondali.

D. Che genere di fotografia vi realizza?
R. Fondamentalmente ritratti. Mi capita sovente di realizzare scatti di still life commerciale.

fotografo Gianmarco Vetrano

Info di contatto

  • Nome: Gianmarco
  • Cognome: Vetrano
  • Indirizzo: Via Nino Bixio, 100
  • Città: Messina
  • Telefoni: +393483846035
  • Email: info@gianmarcovetrano.it
  • Sito web: www.gianmarcovetrano.it

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