La fotografia di René Burri

René Burri nasce a Zurigo il 9 aprile del 1933. Dopo aver frequentato la scuola d’arte di Zurigo, decide di gettarsi nel mondo del cinema che, tuttavia, non offre molte possibilità di lavoro in Svizzera. Senza progetti per il futuro e dopo tante porte sbattute in faccia, René decide di tentare la strada della fotografia. Attraverso la macchina, infatti, René spera di riuscire a coltivare la sua sconfinata passione per l’immagine.

A soli 17 anni, René frequenta la scuola di fotografia anche se non abbandona la sua passione per la regia. René, infatti, non pensa di poter diventare un grande fotografo ma continua ad usare la fotografia come un escamotage per portare avanti la sua arte.

René non sa che, a partire da quel momento, le sue immagini avrebbero subito una trasformazione e che quel semplice escamotage, la macchina fotografica appunto, sarebbe diventato l’intero senso della sua esistenza.

Sono proprio questi gli anni in cui René acquista la sua prima macchina fotografia, una Leica. Con questa, René scatterà i suoi primi scatti di successo.

La carriera di René Burri con Magnum

René apprende in fretta l’arte della fotografia e diventa davvero bravissimo, talmente bravo che 5 anni più tardi il suo amico Werner Bischof gli offre la possibilità di presentare i suoi lavori niente meno che all’agenzia fotografica Magnum, una delle più importanti del mondo.

René mostra all’agenzia Magnum il suo reportage sui bambini sordomuti, che diventa immediatamente famoso e viene pubblicato su alcune delle riviste importanti, tra cui Life.

Nel 1959 René diventa membro dell’agenzia Magnum e nel 1982 ne diventa addirittura presidente. Grazie al lavoro con l’agenzia, René Burri viaggia per ogni angolo di mondo e vede con i suoi occhi tutti gli eventi più importanti della storia.

Inizia, così, a conoscere culture diverse, a stringere rapporti di amicizia con celebrità molto importanti e la sua carriera raggiunge traguardi insperati. I suoi viaggi gli offrono la possibilità di realizzare dei reportage eccezionali che rimarranno per sempre nella storia della fotografia.

Immagini iconiche della storia

René realizza reportage in occasione degli eventi più importanti a cui ha assiste. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di eventi che hanno segnato la storia dell’epoca contemporanea e che, grazie alle sue fotografie, rivivono in modo molto intenso.

René però non è solo un artista nel campo dei reportage ma anche un grande ritrattista. Probabilmente, sono proprio i suoi ritratti ad essere entrati a pieno titolo nella storia della fotografia. René, infatti, scatta ritratti ad alcuni dei più importanti personaggi della politica, dell’arte, dello spettacolo. Sono ritratti iconici che destinati a rimanere per secoli nell’ immaginario collettivo.

Tra i più importanti c’è quello di Fidel Castro, Picasso, Giacometti, Le Corbusier ma anche quello di Che Guevara, un uomo giovane e affascinante dallo sguardo penetrante che, con un sigaro in bocca, ha fatto il giro del mondo.

Fotografia costruttiva e fotografia delle visioni

Secondo René Burri la fotografia non è un mezzo per fermare sulla pellicola l’istante decisivo di un evento. Secondo il suo modo di concepire il tempo, infatti, non esiste un istante più importante degli altri ma tutti sono fondamentali in quanto costituiscono i tasselli, apparentemente disuguali, dell’evento completo interpretato come mosaico di parti/istanti che hanno la medesima valenza.

René Burri cerca trasferire questo concetto nelle sue immagini e, per questo motivo, è possibile parlare di fotografia costruttiva in quanto la sua arte non tende a distruggere un evento per cercarne l’essenza ma a costruire, all’interno di un solo scatto, ogni singolo istante di quell’evento per renderlo in tutta la sua purezza.

René Burri è convinto quindi che non sia l’immobilità la caratteristica più importante dell’immagine bensì la sua capacità di cogliere le trasformazioni, i cambiamenti. René Burri è un fotografo delle visioni.

Attraverso le sue immagini e i suoi reportage, infatti, è possibile avere una visione più chiara di tutti gli eventi e gli stravolgimenti che hanno caratterizzato l’epoca moderna. I suoi reportage sono il documento dei cambiamenti passati che hanno costruito le basi della società moderna.


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