L’attrezzatura necessaria, la preparazione delle sessioni, la scelta del soggetto, le modalità, la frequenza e i formati di scatto per ottenere un video perfetto, sia dal punto di vista tecnico che estetico. 

Come creare un video in time-lapse, passo dopo passo

La formula magica del perfetto flusso di lavoro naturalmente non esiste, ma qui di seguito cercheremo di fornirvi alcuni consigli grazie ai quali sarete in grado di produrre un filmato in time-lapse evitando di imbattervi negli errori più frequenti per chi si avvicina a questo tipo di video. Ecco come procedere.

  1. La scelta del soggetto

Avete già deciso cosa intendete fotografare, che effetto volete ottenere e in che modo? Partendo dal presupposto che grazie alla modalità time-lapse il tempo viene velocizzato a dismisura, dovrete scegliere un soggetto e un‘inquadratura che a lavoro finito forniranno allo spettatore una storia interessante e originale.

Il movimento delle nuvole nel cielo, ad esempio, rappresenta un ottimo soggetto per iniziare e per imparare a padroneggiare la tecnica del time-lapse, ma probabilmente non ha nulla di così interessante da catturare a lungo l’attenzione di chi guarderà il vostro lavoro.

Tenete quindi in considerazione le normali regole che rendono interessante una composizione fotografica: quelle regole sono valide anche quando vi apprestate a creare un video in time-lapse.

  1. Sistemate bene la fotocamera sul treppiedi

Dopo esservi accertati che le batterie siano cariche e dopo aver selezionato il soggetto e l’inquadratura che meglio si adattano a quello che volete riprendere, procedete con il posizionamento della fotocamera sul treppiedi.

È indispensabile che la macchina sia perfettamente a bolla: regolate le gambe del treppiedi in modo da raddrizzare l’inquadratura, e se disponete di una macchina fotografica Canon professionale potete sfruttare la messa in bolla che trovate nel menu, premendo più volte il tasto INFO.

  1. La preparazione alla sessione: vari suggerimenti

Per realizzare un video in time-lapse saranno necessarie molte immagini, e molte immagini occupano tanta memoria: formattate la memory card, o la riempirete troppo in fretta!

  1. Quale formato scegliere tra RAW e JPG?

Le immagini in formato RAW sono di qualità superiore, ma occupano molta memoria; scattando in JPG si risparmia più del doppio dello spazio, ed è possibile immagazzinare molte più foto su una singola schedina di memoria. Se vi state avvicinando per la prima volta alla tecnica del time-lapse è probabile che la qualità dei RAW non vi interessi molto, e di conseguenza vi sarà più congeniale optare per il formato JPG.

Considerate inoltre che scattare in RAW significa:

  • post produrre ogni singolo scatto
  • convertire le foto da RAW a JPG
  • ridimensionare i JPG per adattarli alle TV Full HD

Se siete alla prime armi, converrete sul fatto che per ora il formato RAW non è quello più adatto alle vostre esigenze!

3.1.1 I vantaggi del RAW

Se siete fotografi esperti, vi dilettate nella post produzione e avete già esperienza nel campo del time-lapse, allora non avrete dubbi sull’utilità di scattare in formato RAW. Qui di seguito vi presentiamo tre coppie di immagini che vi mostrano chiaramente la differenza tra una foto scatta in formato JPG e il risultato che potete ottenere elaborando i RAW in fase di post produzione: i file RAW conservano molte più informazioni che possono essere recuperate per ottenere risultati inaspettati, come è evidente guardano la coppia di foto del cielo stellato.

  1. sRAW + sJPG: il giusto compromesso

Abbiamo visto i vantaggi di scattare in JPG e i pregi dei file RAW: il miglior compromesso, se la vostra fotocamera ve lo permette, consiste nello scegliere l’accoppiata sRAW + sJPG; vediamo insieme di cosa stiamo parlando.

La modalità RAW ridotta (sRAW), che potete selezionare se disponete ad esempio di una Canon 7D o di una Canon 5D Mark II, garantisce un’alta qualità dell’immagine unita a un minore peso in termini di memoria (occupa un terzo dello spazio di un file RAW standard) e vi permette di sfruttare al meglio la vostra memory card accorciando inoltre i tempi di post-produzione.

Il formato sJPG vi consente invece di avere molto rapidamente una preview a bassa risoluzione della sequenza finale. Memorizzare in modo parallelo, al momento dello scatto, in formato sRaw e sJPG rappresenta quindi la scelta migliore in termini di spazio e qualità.

  1. Utilizzate il Live View per mettere a fuoco

Se disponete della funzionalità Live View (la possibilità di visualizzare l’inquadratura da uno schermo esterno alla fotocamera), tale funzione vi sarà molto utile per la messa a fuoco.

Una volta selezionata con la massima precisione l’area della scena da mettere a fuoco, disattivate l’AF e lasciate la fotocamera in modalità di messa a fuoco manuale (MF); in questo modo, evitando che ad ogni scatto la fotocamera scelga cosa mettere a fuoco, risparmierete – e non poco – la batteria.

  1. Impostate la corretta modalità di scatto

Per evitare problemi difficilmente rimediabili, è buona norma impostare da subito in modo corretto la fotocamera. Vediamo insieme come regolarla prima di iniziare la sessione di scatto:

  • Scegliete la modalità Manuale o quella a priorità di diaframma
  • Impostate il valore corretto di ISO, evitando anche in questo caso la modalità automatica
  • Regolate il valore di apertura del diaframma e, se siete in modalità Manuale, il tempo di scatto
  • Regolate il bilanciamento del bianco (provate a indovinare? Anche qui evitate la modalità di bilanciamento automatico!)
  • Impostate sull’obiettivo la messa a fuoco manuale.

Vediamo qui di seguito come scegliere i valori di apertura e di velocità.

  1. Come scegliere i valori di apertura del diaframma e della velocità di scatto

Ciò che determina la vostra scelta è quanta profondità di campo volete dare all’immagine, e quale effetto di fluidità desiderate: ad una maggiore velocità di scatto, infatti corrisponderà una minore fluidità del movimento del soggetto nel video finale.

Se il soggetto del video è rappresentato da automobili o persone in movimento, probabilmente vorrete evitare che il risultato finale risulti eccessivamente ‘scattoso’: in ogni singolo fotogramma i soggetti dovranno dunque trasmettere un effetto di movimento e di fluidità, lasciandosi dietro una scia.

Una buona regola prevede che, determinato l’intervallo tra due scatti, il tempo dell’esposizione debba essere leggermente inferiore alla metà della durata di tale intervallo; se l’intervallo tra gli scatti è di 4”, l’esposizione dovrà quindi essere leggermente inferiore o pari ai 2”.

Se state scattando di giorno, in piena luce, e non riuscite ad allungare il tempo di esposizione in modo soddisfacente (nonostante abbiate impostato gli ISO a 100 e chiuso il diaframma selezionando un’apertura con un valore di f16), l’utilizzo di filtri ND rappresenta l’unica soluzione possibile.

  1. Impostare l’intervallometro: quante immagini, e a quale frequenza?

A soggetti differenti corrispondono, ovviamente, interventi e tempi differenti. Una vera e propria regola aurea alla quale attenersi non esiste, ma è possibile seguire alcuni preziosi suggerimenti e farsi guidare dall’esperienza.

In media, alla TV, vengono trasmessi 25 fotogrammi al secondo; per un video in time-lapse, dove ogni fotogramma è costituito da una fotografia, per realizzare 10 secondi occorrerebbero 250 scatti; scattando una fotografia ogni 4 secondi, otteniamo 16.6 minuti di sessione per ottenere un video di 10 secondi.

  1. Una facile soluzione: Time Lapse Calculator

Per evitare di fare astrusi calcoli ogni volta che iniziate a produrre un nuovo time-lapse, potreste optare per un’applicazione chiamata Time Lapse Calculator: inserendo alcuni parametri noti, come ad esempio la lunghezza finale desiderata e la durata dell’evento che volete immortalare, l’applicazione vi calcolerà i parametri utili per impostare l’intervallometro.

  1. Quale intervallo scegliere sull’intervallometro?

Le variabili in gioco sono numerose (ISO, apertura del diaframma, velocità di scatto): quello che possiamo fare è fornirvi delle indicazioni di massima da seguire a seconda del soggetto che avete scelto di immortalare.

Il movimento delle nuvole nel cielo

Se c’è vento ed è possibile vedere il movimento delle nuvole semplicemente alzando il naso al cielo, l’intervallo tra gli scatti dovrà essere regolato tra i 5 e i 20 secondi: più forte è il vento, più basso dovrà essere l’intervallo tra i frame.

Persone e automobili

Utilizzate un intervallo tra 1 e 4 secondi, cercando di conservare la fluidità del movimento: è importante che nelle immagini rimanga la scia degli oggetti.

Il moto delle stelle o della Luna

Si tratta dei time-lapse forse più affascinanti e di sicuro dei più difficili da realizzare. Avrete bisogno di obiettivi molto luminosi (…e costosi), abbinati a sensori capaci di limitare al massimo il rumore digitale. Evitate esposizioni superiori ai 20/25 secondi ciascuna, in modo da evitare le star-trails, cioè le scie di stelle. Disponendo di una fotocamera come la Canon 5D Mark II, le impostazioni che suggeriamo prevedono di regolare gli ISO a 3200 e le esposizioni tra i 15 e i 30 secondi; il diaframma deve avere un’apertura tra f/2.8 e f/4.

  1. Consigli vari
  • Non dimenticate mai che, tra uno scatto e l’altro, la fotocamera ha bisogno di un tempo minimo necessario per memorizzare l’immagine.
  • Tenete presente che, a volte (scattando in priorità di diaframma in situazioni caratterizzate da luce cangiante, come al tramonto o all’alba) la fotocamera potrebbe saltare un frame, perché nel momento in cui riceve dall’intervallometro il comando di scattare, l’otturatore potrebbe essere ancora aperto per lo scatto immediatamente precedente.
  • Se dovete apportare aggiustamenti durante lunghe sessioni serali o notturne, fate estrema attenzione a non muovere la fotocamera!
  1. Premete STAR, rilassatevi… ma non troppo!

Una volta regolato tutto seguendo i consigli che vi abbiamo fornito, e dopo aver scattato un paio di foto di prova, siete pronti a iniziare la vostra sessione di ripresa!

Rilassatevi, ma non addormentatevi: ogni tanto date un’occhiata agli scatti nella preview dello schermo, e se qualcosa non vi convince apportate piccole modifiche; abbiate solo l’accortezza di non cambiare le impostazioni in modo troppo netto, ma correggete, ad esempio, la velocità dell’otturatore di uno step ogni 5/10 minuti.

  1. Create il vostro video a casa

Una volta tornati a casa, con la memory card piena di immagini, non vedrete l’ora di creare il vostro time-lapse: con Quick Time Pro sarete in grado di ottenere un’anteprima rapida seguendo pochi, semplici passi.

  • Controllate che tutte le immagini, nominate in modo sequenziale, siano nella stessa cartella.
  • Cliccate su File -> Open Image Sequence
  • Selezionate la prima immagine e premete Open
  • Scegliete un frame rate tra 10 e 30
  • Salvate in formato Quicktime MOV… e avrete ottenuto il vostro bellissimo filmato in time-lapse!
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