Benvenuti in questa scheda pratica dedicata a come si fa uno startrail. Come sapete le schede sono differenti dai tutorial, perché sono molto sintetiche e contengono solo le informazioni pratiche.
Come si fa uno startrail
Per la conoscenza completa della tecnica startrail vi rimando ai tutorial specifici di approfondimento, che trovate linkati in fondo. Qui spieghiamo solo quello che vi serve di sapere per poterlo fare bene.
Startrail è una parola inglese che vuol dire “percorso delle stelle” ed è la scia luminosa che le stelle disegnano nel cielo notturno quando facciamo uno scatto con un tempo lungo (parliamo di ore).
Le stelle, infatti, si “muovono” nel cielo. Muovono apparentemente perché è solo una illusione ottica: è Terra che, ruotando sul proprio asse, ci da l’impressione che a muoversi sia il cielo
Entriamo ora nel merito dell’argomento pratico, ossia come si come si fa uno startrail sul campo.
Procedura per fare uno startrail
Quando si usava la pellicola era molto facile farlo: bastava aprire l’otturatore e lasciarlo in ripresa per un tempo molto lungo.
Col digitale si fraziona questo tempo molto lungo in tanti intervalli successivi di 30 secondi: una serie continua di scatti senza interruzione. Poi un software gratuito somma gli scatti creando le scie.
Dove si fa uno startrail
In teoria si può fare in qualsiasi posto dove si vedano una porzione di cielo e delle stelle. Quindi anche in pieno centro di una città.
Il problema è che l’inquinamento luminoso copre le stelle piccole: più è forte, meno stelle vedremo, più povero di scie sarà il nostro startrail.
Per fare uno startrail d’effetto serve un luogo abbastanza buio, lontano da centri abitati e aree con luci artificiali.
Ideale salire in quota, perché più si va in alto più si riduce lo strato di atmosfera e umidità che ci separa dal cielo.
Dato che si tratta di una ripresa che dura molto tempo, è fondamentale che non ci siano vicino strade: le auto, passando, rovinano tutto in maniera disastrosa con i loro fari.
Quando fare uno startrail
Lo startrail si può fare sempre, in qualsiasi notte dell’anno. Sia con che senza Luna. Questo cambia il risultato, ovviamente, ma il nostro satellite con la sua pur forte luce non lo impedisce. Anzi, la Luna diventa un alleato per illuminare il paesaggio mentre nel cielo si disegnano le scie delle stelle.
Con o senza Luna
Fare lo startrail con o senza la Luna definisce però due stili del tutto diversi e da risultati finali completamente differenti.
Con la Luna abbiamo un paesaggio visibile come se fosse giorno, sormontato da un cielo luminoso e pieno delle scie delle stelle.
Effetto surreale e di forte contrasto visivo, che pone l’osservatore nel dubbio se sia una foto di giorno o di notte. In questo caso però il paesaggio diventa molto importante fotograficamente, come se fosse una foto di giorno.
Senza Luna il grosso dell’interesse passa al cielo, che vediamo scuro e pieno di scie; molte più che se ci fosse stata la Luna, dato che nel buio totale si possono vedere molte più stelle.
Il paesaggio diventa una sorta di fondo sul quale trionfa lo startrail, e perde quindi importanza. In questo caso, però, un eventuale soggetto in primo piano può essere bene illuminato con un light painting.
Attrezzatura fotografica
Come attrezzatura base per fare uno startrail servono:
fotocamera
Va bene qualsiasi corpo: ML o reflex, FF o APS; quello che conta è che abbia buone prestazioni ad alti ISO. Considerate 800/1600 ISO con la Luna, 3200/6400 ISO senza.
lente
In genere si usa un grandangolare ampio, per avere una buona porzione di paesaggio e di cielo allo stesso tempo, quindi da 20mm in giù. Ma si può usare anche un grandangolo medio sui 24/35mm.
Se abbiamo un soggetto o un paesaggio adeguati possiamo pensare anche a un 50mm, o addirittura un tele, da 70mm a 200mm, per ritagliare una piccola porzione di cielo.
Parliamo ovviamente di focali su FF. Per APS fate il calcolo di conversione.
treppiedi
Deve essere molto stabile e con una testa adeguata che serri bene. Considerate che dovrete fare una serie di scatti continui per un periodo molto lungo: qualsiasi movimento della macchina rovina tutto il lavoro.
scatto remoto
Fondamentale. Ideale il tipo a filo; meglio evitare il radiocomando perché in sostanza dovete bloccarlo in posizione di scatto continuo per 1 o più ore. Farlo su quello a filo non crea problemi, su quello radio vi scarica le batterie. Proibito l’autoscatto.
Come inquadrare uno startrail
Prima di iniziare il vostro startrail ricordate sempre di inserirlo in una inquadratura efficace, ben studiata e convincente. Da solo quel gioco di linee luminose non ha molto senso e diventa una semplice figura grafica di scarso valore visuale.
Non dovete preoccuparvi della linea di passaggio cielo/terra. Lo startrail si forma da solo per somma delle luci delle varie foto, e non richiede lavorazioni in PP.
Quindi, anche se ci sono elementi complessi (alberi o tralicci ad esempio) che entrano nel cielo, non vi daranno alcun problema sul risultato finale.
Se fotografare senza Luna potete usare il terreno e i suoi elementi come silhouette, oppure potete illuminare gli elementi di primo piano con un light painting (da fare su altri scatti specifici dopo aver finito la serie per lo startrail, mai sugli scatti per il cielo).
Se invece fotografare con la Luna, allora dovete gestire il paesaggio come se fosse una foto fatta di giorno, quindi massima cura nella composizione.
Come fotografarlo
Tutti, parlando di startrail, hanno in mente il classico cerchio di stelle in cielo. Ma osservando le foto di altri fotografi vi sarete accorti che spesso mostrano diverse figure di queste scie luminose; e non sempre vedete il cerchio. Come mai?
Lo startrail è la scia, indipendentemente dalla sua forma.
Sappiamo che le stelle (apparentemente) ruotano attorno alla Stella Polare, che è noto indicare il Nord geografico. Quindi, se puntiamo la fotocamera verso questo punto cardinale, nel cielo le scie disegneranno dei cerchi che avranno la Polare come centro.
Se puntiamo invece a Sud otterremo dei semicerchi, ossia la parte visibile di cerchi che hanno il centro sotto l’orizzonte.
E se puntiamo a Est oppure Ovest otterremo quelle strane linee curve dette “fascia di inversione”, perché in quelle due direzioni la curvatura dei cerchi cambia concavità.
Quindi, ciascuna direzione offre un diverso schema geometrico delle scie di uno startrail. Ricapitolando:
- Nord: cerchi in cielo con la Polare come centro (il classico)
- Sud: semicerchi con centro sotto l’orizzonte
- Est e Ovest: fascia di inversione con linee che da concave passano a convesse
Questo vale con lenti ampie, quindi grandangolari. Ma se usiamo un tele?
Con il tele lo startrail diventa composto solo da linee leggermente curve, che sono sempre più dritte man mano che aumenta la focale.
La tecnica da usare
Una volta individuato il luogo dove scattare, posizionata la fotocamera su cavalletto e fatta l’inquadratura, siete pronti per impostare i parametri di scatto.
Selezionate:
- tempo 30 secondi
- diaframma f4 o f 5,6 (dipende dalla luminosità massima della lente)
Fate un primo scatto a 800 ISO e verificate. Regolate poi gli ISO per avere una scena dove il:
- paesaggio sia bene esposto se avete Luna o leggibile se siete senza
- cielo sia ricco di stelle ma non troppo luminoso
Impostate la fotocamera su “scatto continuo”, fate partire lo scatto da comando remoto e bloccate il pulsante in modalità scatto continuo.
Fondamentale che:
- la serie di scatti sia una sequenza unica e continua senza alcuna interruzione
- tra uno scatto e il successivo non vi sia alcun ritardo se non il tempo di ricarica dell’otturatore
Ora dovete attendere che tutta la serie di scatti sia realizzata.
Durata della sequenza di scatti per uno startrail
La durata totale della serie di scatti è l’unico parametro che conta quando fate uno startrail. Da questo tempo dipende la lunghezza delle scie luminose che si disegnano nel cielo.
La durata del singolo scatto non conta. Si suggerisce 30 secondi solo per fare il minor numero di scatti possibile. Potete farli anche da 15, 10, 20, non cambia molto.
Ma per stabilire la durata complessiva della serie di scatti dovete valutare anche due fattori:
- lente usata
- zona del cielo fotografata
Non entro nella spiegazione tecnica, velocità angolari, etc. Vi dico solo cosa cambia.
lente
Più andate verso l’ampiezza del grandangolare, maggiore dovrà essere il tempo totale di ripresa. Come indicazione di massima considerate:
- fisheye o grandangolare fino a 20mm: minimo 2 ore totali, meglio 3 ore
- grandangolare medio: minimo 1 ora e mezzo, meglio 2 ore
- da 50 a 70 mm: minimo 1 ora
- tele: su una focale di 200mm possono bastare anche 40 minuti
NOTA: questi sono valori per notti senza Luna. Con la Luna meglio andare sui valori massimi, perché le stelle visibili sono meno.
zona del cielo
A parità di tempo, a Est o Ovest le stelle “fanno più strada” rispetto a Nord e Sud.
Inoltre, attorno alla polare la velocità apparente delle stelle è minima, e aumenta man mano che ci si allontana.
Postproduzione di uno startrail
Una volta finita la nostra serie di scatti, torniamo a casa, scarichiamo i RAW e li sviluppiamo tutti allo stesso modo generando dei TIF, o anche dei JPG di alta qualità.
Poi scarichiamo il free software startrail.exe e lo attiviamo. Pur essendo in inglese è molto semplice. Basta dirgli quali sono le immagini da lavorare e come fare lo startrail. Scegliete la modalità veloce per fare una prima prova.
Al termine della lavorazione, peraltro abbastanza veloce, non dimenticate di salvare il vostro startrail (il programma non salva automaticamente, lo dovete fare voi manualmente). Ora lo potete riaprire in Photoshop per le eventuali ulteriori lavorazioni.
Tutorial sulla tecnica startrail
E per approfondire tutti i singoli argomenti di cui abbiamo parlato in questa scheda, ecco i link ai tutorial: