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La composizione del colore nella fotografia

Per chi non è fotografo il colore è solo una caratteristica fisica della scena, ma il colore è parte integrale dell’esperienza fotografica: lo usiamo per esprimere sentimenti. Con più consapevolezza verso il colore, è possile acquisire maggiore sensibilità per la tavolozza a disposizione, arricchendo la vostra esperienza visiva.


Avvicinandovi alla fotografia, non è così ovvio che il colore debba essere al centro della vostra attenzione. Per passare dall’essere un dilettante che si diverte a un vero fotografo, dovete imparare a vedere i colori in quanto tali, al punto che il soggetto a cui appartengono diventi una caratteristica secondaria. Potete apprezzare un bel panorama, ma a un livello piu alto dovrete anche valutare il cielo: i colori sono intensi quanto vorreste? C’è troppa foschia per colori puri? Le ombre degli alberi sono abbastanza blu? In breve, esaminate la scena anche in base al colore.

Colori primari

Un modo per descrivere i colori è il metodo analitico o di composizione del colore che ci è familiare per l’uso dei canali RGB (rosso, verde e blu) nella fotografia digitale. Con questo metodo, un colore è descritto in base
alla quantità di colori primari che lo compongono. Il sistema assegna in modo oggettivo un numero a ogni colore, ma è poco intuitivo: per esempio, non è immediatamente evidente che “R71:G263238” indichi un viola scuro.
Tonalità, saturazione e luminosità Il modello più intuitivo classifica i colori sulla base di tre caratteristiche: tonalità (o tinta, il nome che diamo al colore), saturazione (la sua intensità) e luminosità (o brillantezza). Per esempio, possiamo descrivere un viola come ricco e scuro, o tenue e brillante. All’interno di queste tre categorie ci sono altri livelli di variazioni e ognuno è una ricca fonte di spunti per esprimervi con la fotografia, con molti risvolti diversi nel modo in cui si può comporre un’immagine. Per esempio, sperimentare diverse combinazioni di tonalità dà origine a risultati con diversi livelli di “vitalità”, di colori contrastanti (come bancarelle di frutta al mercato), alla tranquillità di colori simili (come una mattina nebbiosa). Una saturazione intensa crea colori accesi che richiamano l’attenzione (pensate a un parco dei divertimenti), mentre le sfumature più tenui e i toni pastello di una giornata nuvolosa sono più discrete. La terza dimensione del colore, significati simili e facilmente intuibili. Le ombre scure, per esempio, si associano alle ombre sinistre della notte, mentre ombre più chiare evocano la rassicurante luce del giorno e tutte le emozioni che questa suscita.
Variazioni di percezione

Una chiazza di colore crea poi un diverso impatto visivo a seconda del contesto in cui la si vede. Una macchia rosso scuro sembra più forte se circondata da rosa, ma sembrerà meno satura se vicino a porpora brillanti. Al contrario, i toni neutri assumono qualcosa dei colori che li circondano e danno armonia alla composizione. Ecco perché immagini con chiazze di colore circondate da toni neutri o a bassa saturazione sono spesso così suggestive. C’è anche un’altra variabile da considerare: i colori sembrano diversi in base alle condizioni di illuminazione e possono perfino cambiare completamente tonalità. Per esempio, sotto certi lampioni che non emettono quasi per niente luce blu, i blu diventano neri e i rossi diventano gialli.

L’occhio umano contro la fotocamera

Un altro fenomeno sottolinea un’importante differenza tra la percezione visiva e il modo in cui la fotocamera registra il colore. Gli occhi umani si adattano alla luce scarsa aumentando la sensibilità alla luce e riducendo la percezione del colore; il risultato è che i colori appaiono meno intensi con il buio. La fotocamera non può adattarsi nello stesso modo, neppure aumentando il livello di sensibilità: i colori risultano ricchi come alla luce del giorno, anche con le luci più basse. Questo trasforma la nostra visione della notte: ne avevamo avuto un accenno con la pellicola, ma con una digitale ad alta sensibilità possiamo scoprire un intero nuovo mondo di luce e colori fantastici che prima ci erano invisibili. C’è però una condizione: i colori disponibili dipendono dal tipo di luce. Con gli ultimi bagliori del giorno (di solito pieno di tutti i colori, ma in particolare di toni rossi e gialli), la qualità dei colori sarà estremamente calda e vibrante. Se la luce proviene invece da lampioni ai vapori di sodio di un centro cittadino, sarà limitata a lunghezze d’onda tra il giallo e il verde, con tutti gli altri colori a malapena percepibili.

Cultura e psicologia

In un’epoca in cui qualsiasi immagine può raggiungere nell’arco di una notte il mondo intero, a causa della facilità di diffusione del digitale, è bene essere consapevoli che certi colori possono essere associati a significati ed emozioni diversi. Per esempio, il rosso è considerato di buon auspicio in alcuni paesi, come la Cina, ma indica pericolo in Occidente; il verde è venerato come il colore del paradiso nel Medio Oriente, ma è il colore della morte e della decadenza in zone del Sud-Est asiatico. Psicologicamente, invece, sembra che ci siano risposte universali ai colori: il rosso si nota subito in qualsiasi contesto, indipendentemente dalla cultura, mentre il blu appare scuro e sparisce nello sfondo. Certi contrasti di colore risultano perciò molto più efficaci di altri: un ombrello rosso risalta di più in una giornata piovosa, mentre uno giallo o anche arancione non sarà così evidente. Un’altra conseguenza è che una piccola chiazza di un colore forte può controbilanciare una grande zona di un colore più spento. Quando si compone con il colore, non si devono quindi sempre usare aree di colore equivalenti. In genere un piccolo punto rosso può bilanciare molto verde e piccole zone di colore blu possono ravvivare un’immagine dominata da sfumature di marroni e gialli.

Tecnica e stile

Se vi capita, sfogliate qualche libro di fotografia degli anni ottanta e novanta. All’epoca, la riproduzione del colore dava eccellenti risultati, a.partire da originali sempre su pellicola. Rispetto a oggi, i colori erano più morbidi e meno saturi, e stavano bene gli uni con gli altri; le ombre erano più profonde e misteriose. Ora che si possono cambiare saturazione e contrasto con un clic del mouse, i colori sono facilmente portati a un’invadenza esagerata, che assale con violenza gli occhi. Se volete lasciare il segno nella fotografia a colori, cercate di creare immagini delicate e raffinate.