Benvenuti in questo tutorial dedicato a come eliminare l’inquinamento luminoso nelle foto di Via Lattea.
Parliamo di uno di quei “trucchi del mestiere” che pochi conoscono e che sembrano quasi alchemici; ma che, se usati con abilità e prudenza, offrono risultati eccellenti.
Perchè eliminare l’inquinamento luminoso nelle foto di Via Lattea
Quello che viene definito “inquinamento luminoso” altro non è che una luminosità diffusa del cielo nelle ore notturne. Il cielo della notte, per definizione, dovrebe essere appunto buio, anche se non del tutto nero.
Ma, soprattutto nelle regioni popolate, e l’Italia lo è ormai per intero, il cielo della notte risulta luminescente, come se fosse velato.
Il fenomeno è originato dalla associazione nefasta di due fattori:
- umidità dell’aria
- luci artificiali dei centri abitati
Accade infatti che l’umidità atmosferica catturi e diffonda la luce proveniente dell’illuminazione notturna di strade e centri abitati. Questa luce dal basso rende visibile l’umidità come se fosse appunto una specie di velatura stesa sul cielo. O meglio, frapposta tra noi e le stelle.
Per capire meglio l’inquinamento luminoso, la sua origine e gli effetti sulla fotografia, vi rimando all’apposito tutorial (in via di preparazione). Qui ci andiamo invece ad occupare di come eliminare l’inquinamento luminoso nelle foto di Via Lattea.
Ridurre o eliminare?
Il motivo per cui dobbiamo eliminarlo, o meglio ridurlo, è che esso maschera la visiblità ottimale delle stelle, e quindi rende meno incisiva la Via Lattea.
Il concetto guida è di ridurlo. Perchè eliminarlo, oltre a essere quasi impossibile, renderebbe il cielo del tutto buio, togliendo impatto visivo al paesaggio, al profilo dei monti, etc.
A noi non serve un cielo nero assoluto.
Serve un cielo ragionevolmente e naturalmente scuro.
Questo soprattutto nella fascia alta e media del cielo. In quella dell’orizzonte possiamo invece tollerare la presenza di luminosità, dovuta appunto a paesi e centri abitati.
Iniziamo quindi a dividere il cielo in tre fasce:
- alta
- media
- bassa (sopra l’orizzonte)
La nostra riduzione dell’inquinamento luminoso avverà infatti in maniera diversa per ciascuna di esse, e questo per conservare un aspetto assolutamente naturale, reale e visivamente credibile alla nostra foto.
Nella fascia alta del cielo possiamo ridurre l’inquinamento luminoso al massimo, portandolo quasi al buio.
In quella bassa invece dobbiamo gestirlo, attenuarlo e spingerlo verso l’orizzonte, ma non eliminarlo. Perchè in questo modo otteniamo due risultati importanti:
- mantenere l’aspetto naturale dell’immagine
- conservare una fascia di luminosità che permette di vedere bene il profilo dell’orizzonte
Nella fascia media dobbiamo ottenere una attenuazione intermedia tra le altre due fasce, rendendola una zona di passaggio tra esse.
Quindi più che di eliminare dobbiamo correttamente parlare di ridurre, o meglio, gestire.
Come eliminare l’inquinamento luminoso nelle foto di Via Lattea
Il procedimento proposto in questo tutorial è semplice e si basa su un filtro di PS chiamato dust&scratch, o polvere e graffi in italiano.
Lo trovate nella opzione filtri di PS
filtri > disturbo > polvere e graffi
Il filtro ha due parametri da impostare.
- raggio
- soglia
Noi useremo solo raggio.
Flusso di lavoro
Apriamo la nostra immagine della Via Lattea sulla quale vogliamo ridurre l’inquinamento luminoso del cielo.
Duplichiamo ora il livello.
Applichiamo il filtro polvere e graffi al livello duplicato.
Impostiamo raggio = 30.
Ed ecco come diventa il nostro cielo (il livello copia ovviamente, non l’originale che sta sotto) dopo l’applicazione del filtro polvere e graffi con raggio 30.
Ora andiamo sul livello duplicato (e “filtrato”) e impostiamo le regole di interazione con l’altro livello su “sottrai”.
Come vedete, l’immagine finale, che è il risultato dell’interazione in modalità sottrai tra il livello originale e quello con il filtro polvere e graffi, è quasi del tutto nera.
Ora dobbiamo regolare la “opacità” del livello duplicato portandola a un valore che visivamente ci sembra dare un risultato giusto.
Giusto vuol dire che nella fascia alta del cielo si ottiene una adeguata riduzione dell’inquinamento luminoso.
Non fate troppo caso a quello che accade nella fascia media e sopratutto in quella bassa, sopra l’orizzonte.
Quelle le sistemiamo nel passaggio successivo.
Gestire la transizione
Generalmente il valore ideale di opacità del livello duplicato sta tra 30 e 60, con una media appunto tra 40 e 50.
Ora creaimo una selezione – con lo strumento lazo – che segua grossomodo il profilo della fascia luminosa all’orizzonte.
Come vedete nella foto qui sotto.
E poi sfumiamo questa selezione della parte superiore del cielo di 500 pixel.
Il valore è indicativo e dipende dalla risoluzione della foto. Generalmente si sta tra 400 e 700 pixel.
Ora non resta che applicare la selezione al livello duplicato (ricordo che è quello filtrato) trasformandola in maschera.
Ed ecco il confronto tra prima e dopo l’appliczione del nostro flusso di lavoro.
Conclusioni
La sfumatura della selezione regola l’ampiezza del passaggio tra fascia bassa e alta.
L’opacità del livello duplicato regola l’intensità dell’effetto di abbattimento dell’inquinamento luminoso.