Benvenuti in questo tutorial della serie “fotografare la via lattea” dedicato nello specifico a una tecnica che ho chiamato “natural look”. Una tecnica che, pur esaltando al massimo gli elementi della foto, in particolare (ovviamente) le stelle, cerca di mantenere un aspetto quanto più possibile realistico e naturale di tutta la scena.

Questo in contrasto, e culturalmente in antitesi, con la tendenza del momento che vuole interventi di PP pesantissimi, sempre più invasivi e spesso snaturanti pur di avere una foto “spettacolare” attraverso l’effetto speciale.

Leggo spesso di persone che vantano la “loro” Via Lattea come uguale a quella “vista da Hubble”.

Ora, s prescindere dal fatto che le immagini di Hubble sono scansioni a varie lunghezze d’onda, del visibile e delle gamme limitrofe, processate poi da un computer e non vere foto come noi le intendiamo, resta chiaro a tutti che noi siamo sulla Terra, sotto l’atmosfera, e non nello spazio. Mai potremo avere una visione delle stelle simile a quella di un telescopio spaziale.

Se poi vogliamo creare una immagine della Via Lattea come la vede l’occhio elettronico di Hubble dallo spazio e per farlo dobbiamo aggiungere di tutto alla foto, tanto vale disegnarla direttamente in computergrafica.

Flusso di lavoro della tecnica Natural look

Prima di entrare nello specifico della nostra tecnica, per meglio comprendere le problematiche della fotografia della Via Lattea, segnalo alcuni tutorial introduttivi che consiglio di leggere prima:

Fissiamo ora i punti salienti della tecnica Natural look, che andremo poi ad approfondire singolarmente.

La foto viene suddivisa in due aree, trattate in maniera diversa: cielo e terreno. Il trattamento è sempre certamente diverso in fase di PP, ma può esserlo anche in fase di scatto, se necessario.

La fase della ripresa

Una volta trovato il punto di ripresa ideale fissiamo la fotocamera sul cavalletto, inquadriamo costruendo una scena perfetta e siamo pronti a iniziare. Ricordate di mettere sempre la fotocamera a livello e disattivare lo stabilizzatore.

Esaminate ora il terreno. Se ci sono luci artificiali dovete pensare a come gestirle; il suggerimento è quello di usare una tecnica HDR a maschere di luminosità (vedi tutorial HDR manuale con le maschere di luminanza). Se invece si tratta di solo paesaggio, allora valutatelo bene e cercate di capire se risulta troppo buio, perché in questo caso è bene trattarlo separatamente rispetto al cielo.

La ripresa vera e propria si basa su una serie di scatti corredati da immagini speciali che vengono dette dark frame (in inglese fotogrammi neri), abbreviate da ora in poi con DF.

Serie di scatti per il cielo

Impostate l’esposizione in maniera da avere il cielo ben chiaro e ricco di stelle, non importa se appare molto luminoso magari per la presenza di inquinamento luminoso. Basta che ovviamente non sia sovraesposto eccessivamente o bruciato. Fate qualche scatto di prova per essere sicuri che tutto sia a posto.

Quanti scatti fare?

Non esiste una regola, ma ci sono indicazioni da seguire. Diciamo subito che il minimo sindacale è 16, anche se in teoria se ne dovrebbe fare uno ogni 100 ISO. Quindi 16 scatti a 1600 ISO, 32 scatti a 3200 ISO, etc.

Ovviamente, se consideriamo un tempo di scatto massimo di 15 sec. (è il limite di sicurezza, con grandangolari molto ampi, per non avere mosse le stelle), 16 scatti sono 4 minuti, ma 32 scatti sono già 8 minuti e 64 scatti sono addirittura16 minuti. L’intervallo rischia di divenire troppo lungo per essere certi di poter poi riallineare alla perfezione le stelle in tutti gli scatti: in 16 minuti la Via Lattea ha fatto tanta strada nel cielo.

Il consiglio è quindi di restare su una serie di 16 scatti fino a 3200 ISO e farne 32 solo quando si lavora dai 6400 ISO in su. Questo perché maggiore è il numero di scatti, migliore è la riduzione del rumore che possiamo avere poi in fase di PP.

Serie di scatti per il terreno

Se avete valutato il terreno e vi siete accorti che è molto scuro, fate una seconda serie di scatti per esso. Impostate la fotocamera con il tempo di 30 sec. invece che 15 sec. come per il cielo – perché non dovete mai modificare il diaframma in questo passaggio – oppure alzate ulteriormente gli ISO. La scelta migliore è quella di arrivare a 30 sec.

Fate anche qui una serie di scatti, secondo il principio di cui abbiamo parlato sopra: minimo sindacale 16.

Scatti Dark Frame

Una volta finita la serie di scatti, mettiamo un tappo copri obiettivo e facciamo altri 2 o 3 scatti con gli stessi parametri usati per i cielo, ma senza spostare la fotocamera. Questi scatti “neri” sono i nostri DF per il cielo. Se avete fatto anche la seconda serie di scatti, quella per il terreno, impostate i parametri che avete usato per esso e fate 2 o 3 DF per il terreno.

I DF servono poi in PP per eliminare o ridurre una serie di difetti dell’immagine.

La fase della Post Produzione

Tornati a casa scaricate le foto sul pc, dividete scatti del cielo dagli eventuali scatti del terreno per evitare confusione mettendoli in due cartelle separate: cielo e terreno. I DF vanno nelle rispettive cartelle.

Sviluppo del cielo

Aprite tutti gli scatti del cielo, compresi i relativi DF, in Camera RAW (o LR) e sviluppateli applicando solo:

  • correzione obiettivo
  • gestione temperatura di colore (spesso funziona bene “auto”)
  • riduzione rumore (rumore luminanza 10, rumore colore 10)
  • se necessario potete aumentare l’esposizione fino a +1

Copiate le impostazioni a tutte le foto, compresi i DF del cielo, ed esportatele in TIF.

Sviluppo del terreno

Se il terreno è sufficientemente luminoso, e non avete quindi fatto la seconda serie di scatti specifica, dovete prendere di nuovo le immagini del cielo, compresi i DF, e svilupparli di nuovo sovraesponendo fino a un massimo di +1 per avere un terreno ben leggibile e chiaro.

Se invece avete fatto la seconda serie per il terreno, dovete seguire lo stesso procedimento usato per sviluppare le immagini del cielo.

Post Produzione

A questo punto avrete due cartelle:

  1. una con con dentro tutti i TIF del cielo + i TIF dei DF del cielo
  2. una con con dentro tutti i TIF del terreno + i TIF dei DF del terreno (questo indipendentemente da come li avete ottenuti, ossia se sviluppando più chiaro il cielo o sviluppando la seconda serie di foto fatte apposta per il terreno)

La PP della nostra tecnica Natural look passa attraverso degli scatti parziali. Vediamoli:

Scatto parziale del cielo

Si ottiene allineando tutte le TIF del cielo, fondendole tra loro (media stacking) e sottraendo i DF, per abbattere rumore, hot pixel, etc. La procedura di allineamento può essere fatta sia con PS che con un software dedicato molto potente e utile: SEQUATOR.

Con PS si devono:

  • importare le foto (non i DF) come livelli di PS
  • mascherare il terreno (per vedere solo il cielo) e applicare la maschera a tutti i livelli
  • selezionare tutti i livelli e poi Modifica > Allineamento automatico livelli
  • cancellare la maschera su tutti i livelli
  • verificare che siano allineati correttamente, in caso contrario definire l’allineamento a mano
  • unire i livelli in un oggetto avanzato applicando la fusione dei livelli Media Aritmetica
  • caricare nel file in uso i DF del cielo
  • unire i DF in un secondo oggetto avanzato applicando la fusione dei livelli Media Aritmetica. rasterizzare i due oggetti avanzati
  • portare il livello DF sopra a quello delle foto e impostare la sua modalità (finestra Livelli) su Sottrai

Con SEQUATOR, scelta che consiglio molto molto vivamente, basta caricare nel software le foto e i DF (che li chiamano noise images) e ottenere una immagine perfetta e senza rumore oppure hot pixel. Tra i settaggi, quello importante è “fix ground”. Non attivate la riduzione dell’inquinamento luminoso.

Scatto parziale del terreno

Non è necessario alcun allineamento. Basta:

  • importare le foto del terreno e i relativi DF come livelli di PS
  • unire le foto in un oggetto avanzato applicando la fusione dei livelli Media Aritmetica
  • unire i DF in un secondo oggetto avanzato applicando la fusione dei livelli Media Aritmetica. rasterizzare i due oggetti avanzati
  • portare il livello DF sopra a quello delle foto e impostare la sua modalità (finestra Livelli) su Sottrai

Fase finale della Post Produzione

Abbiamo quindi ora uno scatto del cielo privo di rumore e difetti, e uno scatto del terreno altrettanto pulito. Carichiamoli come livelli in PS e procediamo su ciascuno dei due alle migliorie con Camera RAW. Avendo rumore minimo possiamo intervenire con nitidezza, chiarezza, etc.

Sul livello del terreno disegniamo una selezione o una maschera (con ragionevole sfumatura sulla linea di taglio per rendere dolce e impercettibile in passaggio) per privarlo del cielo.

Duplichiamo ora il livello del cielo, diciamo 3 volte, e poniamo questi livelli in alto. In basso, sotto tutti, mettiamo il cielo originale, subito sopra il terreno. Questo lo schema:

  • cielo copia 3
  • cielo copia 2
  • cielo copia 1
  • terreno (mascherato)
  • cielo

Ora andiamo su un pannello per maschere di luminanza (io uso il TK base), selezioniamo il livello “copia cielo 1”, applichiamo una maschera di luminanza luci molto stretta (che lasci passare solo le luci molto forti), quindi una 4 ad esempio, o una 3. Questa lascia vedere solo le stelle grandi.

Mettiamo in visualizzazione la maschera (la vedremo come una immagine B/N) e attiviamo la funzione livelli di luminosità di PS (CTRL+L) oppure Camera RAW con cui rendiamo contrastata la maschera. Poi, con un pennello nero o con una selezione lazo, rendiamo scuro il terreno nella maschera. Alla fine rimarrà una immagine nera con i bianco solo i punti delle stelle.

Applichiamo la maschera a “copia cielo 1” e clicchiamo sulla foto. Agendo su livelli di luminosità di PS (CTRL+L) iniziamo ad alzare le luci sulla foto che abbiamo appena “mascherato”: vedremo le stelle iniziare a brillare sempre più sulla nostra foto finale.

Ripetiamo il procedimento sul livello “copia cielo 2”, ma questa volta con una maschera di luminanza più chiara. Se prima abbiamo scelto la 4, ora useremo la 3.

Possiamo ripetere il procedimento di nuovo sul livello “copia cielo 3”, con una maschera ancora più chiara.

Ogni passaggio permetterà di graduare l’emergere della luce delle stelle e della nuvola che caratterizza la nostra galassia. Non essendoci rumore sull’immagine, eliminato quasi del tutto dal procedimento iniziale, tutto quello che emerge sono stelle.

Ma esse emergono in maniera uguale in tutto il cielo, senza creare quell’assurdo e irreale effetto che vediamo spesso quando si usano pennelli solo sulla Via Lattea.

Rifinitura

Una volta completato il procedimento di esaltazione delle stelle, che porta con se anche l’aumento della chiarezza del colore naturale della nostra galassia, senza alcuna aggiunta artificiale e arbitraria di colore da parte nostra come tanti fanno, possiamo gestire il livello “cielo” in Camera RAW se vogliamo scurirlo, dato che ora vediamo le stelle separatamente.

Possiamo quindi fondere i livelli ottenendo la nostra immagine finale.

Le ultime rifiniture le diamo con Camera RAW e con il clone per eliminare eventuali elementi di disturbo sul terreno.

Immagini esplicative

Abbiamo preferito inserire tutte le foto alla fine dell’articolo per renderlo più leggibile e chiaro, ma anche per rendere più fluido il linguaggio visivo delle foto.

 

La base immagine prodotta con il metodo di allineamento del cielo tramite PS. Si vede che il terreno risulta non allineato, ma è normale che sia così, perchè noi abbiamo riallineato solo il cielo. La foto è identica a quella prodotta da un astroinseguitore.


La base immagine prodotta con Sequator, dove grazie alla funzione fix ground, si allineano alla perfezione sia cielo che terreno.


La base del terreno ottenuta in PS con lo stacking media.


E il nuovo livello con il terreno estratto dalla foto precedente, pronto per essere fuso con l’immagine del cielo.


L’immagine base del cielo lavorata in Camera RAW. Si tratta di una immagine ormai priva di rumore.


L’immagine di prima alla quale è stata applicata in sovrapposizione il primo livello mascherato con le stelle.


L’applicazione del secondo livello mascherato.


L’applicazione finale del cielo.


Immagini campione

IL RAW originale senza alcuna correzione.


Il RAW con le correzioni di temperatura di colore base.


Due dettagli ingranditi al 100%.


Il RAW con sovraesposizione +1 e riduzione di rumore base (10 luminanza / 10 colore)


Due dettagli della precedente foto ingranditi al 100%.


L’immagine definitiva prima dei ritocchi finali.


Cielo e terreno dell’immagine definitiva ingranditi al 100%. Considerate questa foto è fatta con una Canon 5ds che genera immagini da 8800 pixel di lato lungo.