Intervista alla fotografa Paola Cincotti.

Paola Cincotti

La fotografia secondo Paola Cincotti

Quando e come ha scoperto la fotografia?
Ero piccolissima, avevo 4 anni ed ero già in camera oscura con mio fratello, grande appassionato.

Ci racconti il suo primo approccio a quest’arte  
Avevo 10 anni e mio fratello mi regalò la mia prima macchinetta, per la promozione della quinta elementare.

Ricorda la sua prima foto?
Sicuramente una foto di famiglia

Qual è stato il suo percorso di crescita e apprendimento dell’arte fotografica?
Mio Fratello , che ha 18 anni più di me, mi ha fatto da primo maestro e mi ha trasmesso la passione.

E quali le sue tappe più significative?
Più tardi, verso i 15 anni, ho iniziato a fare atletica a livello agonistico. Mi scattavano molte foto, così, a furia di andare dal fotografo a ritirare le stampe, mi sono trovata ad aiutarlo a stampare, per un anno intero , gratis.

Cosa rappresenta per lei la fotografia in termini emotivi?
Difficile da descrivere, sicuramente emozionante è scegliere la scena, trovare la giusta dimensione della cosa, rivedere la foto per rivivere l’emozione. Forse, in realtà, anche la paura di non poter vedere più ciò che ho visto.

E in termini pratici?
Piacere, ma anche sacrificio, come far tardi la notte, saltare i pasti, fare lunghe escursioni con , sulle spalle, un peso notevole , appostarmi al vento, al freddo, per aspettare una luce che cerco e non è detto ci sarà, vincere la mia paura del vuoto, stando in cima ad un’alta scogliera.

Fotografa anche per lavoro o solo per diletto?
Solo per diletto .

Paola Cincotti

Maestri e grandi fotografi

C’è stato un incontro con qualcuno che si rivelato importante per la sua fotografia?
Incontro, spesso, persone che hanno il mio stesso hobby, da loro ho imparato tanto e continuo ad imparare.

Ha avuto un vero e proprio “maestro” che l’ha aiutata a crescere?
Tanti, ma il primo, il più importante, sempre mio fratello, poi, nel tempo e cimentandomi su altri generi, ho avuto, al mio fianco, specialisti nei vari rami della fotografia .

Gli scatti di Paola Cincotti

Cosa le piace fotografare?
La natura, in tutte le sue forme, ma faccio, spesso, i reportage dei miei piccoli viaggi.

Qual è il suo soggetto preferito?
Scogliere, tramonti, fiori, soprattutto orchidee selvatiche, animali sevatici.

E il genere?
Panorami, ma anche macro e still life con la tecnica del light painting, per questo ho avuto maestri importanti.

Ci racconti il suo concetto di inquadratura:
Uno spazio delimitato, in cui includo elementi interessanti che mi permettono di comunicare qualcosa, soprattutto emozioni.

Che tipo di luci preferisce?
Assolutamente quella naturale, a parte le torcette che uso per il light painting. Uso pochissimo il flash.

Quante volte al mese esce per fotografare?
Ogni volta che posso, nella normalità, almeno tre volte a settimana, ma se esco a fare una passeggiata, comunque, porto la reflex.

Preferisce uscire da solo o in gruppo?
Entrambi i casi, mi adatto alle situazioni. Esco in compagnia , in coppia ed anche da sola, se c’è spazio non è un problema. Per le notturne preferisco essere sola o, al massimo, con un’altra persona, altrimenti ci si disturba con le luci.

I luoghi che preferisce fotografare?
Dove c’è acqua, dove ci sono scogliere.

Quelli che sogna di andare a fotografare?
Non ho grandi sogni con spostamenti in capo al mondo, amo scoprire sempre posti nuovi, anche dietro l’angolo.

Usa il bianco/nero con il digitale? Se sì, ci parli di questa tecnica e di come la interpreta.
Uso pochissimo il b/n, penso che sia abbastanza difficile ottenerlo nel migliore dei modi, spesso vedo foto che, più che altro, sono grigio e grigio,

Tra parentesi, la mia prima foto ad un concorso, era in B/N ed ho anche vinto, però, forse è stato un caso.

Paola Cincotti

Paola Cincotti e la post-produzione

Cosa pensa in generale della post-produzione?
Deve esserci, ma senza esasperazione.

Quali sono, secondo lei, i limiti etici della post-produzione?
Io sono per le foto più realistiche possibili, non amo il “vorrei stupirvi con effetti speciali”.

E’ lecito intervenire in maniera molto decisa ed evidente per migliorare luci e toni di una foto?
Penso che ognuno sia libero di modificare una foto, come vuole, l’importante è essere onesti e dichiararlo, Personalmente non faccio grossi stravolgimenti di scena.

In che formato scatta?
Raw al 98%, Raw+jpeg se sono foto sportive o di avvenimenti, che devo consegnare subito (lavoro gratuito)

Che software usa per la post-produzione?
90% acr +10% ps

Che tipo di interventi fa di solito in PP?
Correzione obiettivo, luci ed ombre, riduzione rumore e poca altra roba

Utilizza tecniche speciali come HDR?
Non in macchina, mi è capitato di fare diverse esposizioni e di unirle manualmente .

Paola Cincotti

Informazione

Legge riviste di fotografia?
Si

Consulta siti web di fotografia? Se si, ne consulta alcuni in maniera abituale come riferimento?
Spesso consulto tutorial, via web, per imparare e migliorare tecniche, soprattutto per la PP.

Partecipa a workshop o seminari?
Quando posso, si

E fa parte di una associazione del settore?
no

Va a fiere e saloni di fotografia?
No

Fa parte di gruppi social di fotografia? Se si quali?
Mi ritrovo iscritta in una marea di gruppi, anche senza saperlo, posto le mie foto in una decina di essi, attualmente sono moderatore in due gruppi fb, “fotoamatori Trapani” e “fotografia insieme”, poi sono Amministratore del gruppo di Flickr “Tutto il bello della nostra Italia “

Li considera utili per crescere fotograficamente?
Tutto è utile, per migliorare, basta avere occhi ed orecchie, non deve mai mancare la voglia di migliorare e la curiosità, ed a me, queste cose non mancano .

Paola Cincotti

Mostre di fotografia

Visita mostre di fotografia?
Certamente

Se si, quali sono quelle che ha apprezzato di più in assoluto?
Amo vedere tutto, ma preferisco le mostre di fotografia naturalistica

Qual è stata l’ultima visitata?
Una collettiva, a Cagliari, con, in esposizione, le stampe dei miei amici naturalisti, coi quali esco, spesso a fotografare.

Ha realizzato sue mostre fotografiche? Se sì, dove e quando?
Solo una partecipazione, tre anni fa, ad una collettiva per un concorso.

Ci racconti la più emozionante tra queste esperienze.
Ho visto una mostra di Emanuele Biggi (Geo& Geo) sulla vita degli insetti che era una meraviglia.

Paola Cincotti

Le attrezzature di Paola Cincotti

Attualmente, quali fotocamere usa?
Ne ho due, entrambe Nikon , la d5200 che uso per il macro in quanto ha un display orientabile molto comodo, e l’ultima nata, da pochi mesi, la d7500, per tutti gli altri casi.

E quali obiettivi?
Quì c’è un lungo elenco:

  • Nikon18/55,
  • Nikon18/105,
  • Nikon 70/300,
  • Sigma 105 macro,
  • Tokina 11-20 ,
  • Sigma 150-600

L’obiettivo che usa più spesso?
Il mio tuttofare, nikon 18/105

Quali flash, se li usa?
Raramente lo uso, è un neewer 562N ttl.

Qual è stata la sua prima macchina?
Un’agfa iso pak che aveva il rullino inserito in un caricatore.

Come si è evoluta nel tempo la sua attrezzatura?
La prima reflex, olimpus OM 10 usata, poi la Pentax MZ-50, sempre a pellicola.

Poi una bridge Fuji. Nel 2016 sono entrata nel mondo del digitale acquistando la Nikon D5200 col 18-55 ed un tamron 70-300. In seguito tutta la serie degli obiettivi sopra citati.

A novembre 2018, Mi sono regalata la Nikon D7500 ed il 70-300 Nikon, Chiaro che ho un treppiede con testa a sfera.

Utilizzo molto anche i filtri come uv, cpl e nd1000 e, lo devo dire, ultimamente ho scoperto le lastre 100×150 gnd , di queste ho anche un prototipo, ideato da un mio amico , che la H&Y ha fabbricato per suo conto.

Questo filtro è un gnd con digradazione per tutta la lunghezza, cominciando dai 4 stop, una favola, nella resa.

Ha mai fatto un cambio integrale di marca? Se sì, perché?
Prima si, per evoluzione dei tempi e carenza di pecunia, ora con Nikon sono soddisfatta.

Dove acquista di solito le attrezzature? Fa spese online?
La piccola attrezzatura l’acquisto on line, ed anche qualche obiettivo. La nuova macchina ed il tele, in negozio fisico.

Paola Cincotti

La pellicola

Mai lavorato in pellicola?
Si, per vari anni, mi incuriosisce ancora, ma non tornerei indietro .

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