Benvenuti in questo tutorial dedicato alla scoperta dei migliori punti di ripresa per fotografare Campo Imperatore.
Se non lo avete ancora letto, prima di procedere vi suggerisco di visitare il tutorial dedicato a come fotografare Campo Imperatore. Vi troverete tutte le informazioni generali sul luogo e sulle sue potenzialità fotografiche.
Iniziamo quindi a capire cosa c’è da fotografare.
Soggetti e punti di ripresa per fotografare Campo Imperatore
Quali sono dunque i soggetti e i punti di ripresa per fotografare Campo Imperatore?
Qualcuno dirà subito “la piana“. Si, “la piana” è il vero Campo Imperatore, che è appunto un altopiano, ma la piana è solo un grande vuoto.
Diamola però per buona, poi vedremo come gestire il grande vuoto in fotografia. Quindi “la piana” nel senso di grande estensione di spazio. E aggiungo: spazio cinto da montagne.
Poi abbiamo i laghetti, che definire laghi sarebbe pretenzioso. Diciamo laghetti.
Ci sono poi i rilievi, ossia le montagne attorno.
E il canyon. Anche se, visto dalla strada, sembra poca cosa dal punto di vista fotografico.
Finito? No, certamente no.
Fuori dalla vista del normale visitatore ci sono anche due ruderi molto interessanti, storicamente e fotograficamente.
E un monumento, molto simbolico per la storia di questa terra.
Andiamo quindi a vederli da vicino, uno per uno.
Fotografare la piana
La “piana” di Campo Imperatore è il vero cuore di questo comprensorio. Un altopiano lungo quasi 40 Km posto a una quota media di 1800 metri.
In realtà si compone di tre aree pianeggianti collegate tra loro.
La più vasta è quella verso est, dove si trovano Fonte Vetica e il ristoro di Mucciante, per capirci. Alla quale si accede dalle strade che salgono da Casteldelmonte e da Rigopiano.
Da ristoro Mucciante la strada (derivazione della statale 17) prosegue verso ovest. Vi porta verso il canyon e poi nella seconda piana, quella di Racollo.
Qui si trovano laghetto e rifugio che portano lo stesso nome; la strada si biforca su un bivio per scendere verso Santo Stefano di Sessanio.
Proseguendo invece lungo la via principale si arriva a un bivio. A sinistra porta giù verso Fonte Cerreto, e quindi Assergi (casello A24). A destra si entra nella terza piana, la più piccola, che dal vicino laghetto Pietranzoni sale e si chiude alla sella – detta piazzale dell’hotel – dove si trovano:
- hotel storico
- ostello Lo Zio
- chiesetta
- stazione di arrivo della funivia
- osservatorio astronomico
La salita finale per arrivarci è un serpentone di tornanti, spettacolare e ripidissimo, dove il grande Marco Pantani compì la sua impresa più straordinaria all’arrivo di tappa del Giro.
Questa suddivisione, pur avendo poco senso in termini geografici, ne ha molto in senso fotografico.
Perchè, data anche la curvatura dell’area, ci fa capire che ciascuna di esse non vede le altre. A meno di non salire in alto su una delle vette è quasi impossibile avere una visione completa e globale dei 40 km di altopiano.
Punti di ripresa sulla piana
Vediamo quindi dove piazzarsi per fotografare la nostra piana… se non siete alpinisti.
Piazzale dell’hotel
Da qui si ha una visione ampia della piana fino a Pietranzoni e oltre, con lo sguardo che arriva alla zona del canyon. La pianura appare cinta tra due file di montagne.
Pdr ideale con tele, anche spinti. Meno con grandangolari per la mancanza di elementi interessanti di primo piano.
Molto bella di notte per avere scie delle auto lungo la strada a serpentone. Buona anche per la Via Lattea primaverile.
Laghetto Pietranzoni
Lo abbiamo trovato all’ingresso di questa pianura allungata che sale all’hotel. Si trova a qualche decina di metri dalla strada, ben visibile dall’auto.
Più che laghetto è una pozza naturale. Ricca d’acqua e circondata dal verde in primavera, ma destinata a diventare un orrendo pantano di fango già all’inizio dell’estate.
Si presta molto bene alla classica inquadratura con Gran Sasso sullo sfondo, anche riflesso se l’acqua è calma.
Ottima all’alba con la luce che illumina la montagna. Meno al tramonto a meno che non ci siano nuvole suggestive in fondo.
Di notte va molto bene per lo startrail, avendo la polare sullo sfondo, anche se a dx rispetto al Gran Sasso. Di notte si maschera anche il brutto del fango.
Il problema è che spesso passano auto sulla strada e possono facilmente rovinare lo startrail. Non fate quindi startrail nei fine settimana estivi.
Non è adatto per la Via Lattea verso il Gran Sasso, possibile solo in autunno tardo per via della posizione. Ma perfetto invece per fare l’arco primaverile, ovviamente dal lato opposto.
Come tutti i laghetti ghiaccia in inverno e offre inquadrature superbe. Ma purtroppo questa zona, come tutta la piana, è irragiungibile in auto dalla prima neve a fine primavera. Questo grazie alla scelta delle autorità competenti per gestione.
Bivio
Si tratta del bivio che arriva dall’hotel e da Pietranzoni e permette di scegliere se andare a destra verso Assergi o sinistra verso Racollo.
Da qui avete una ottima vista verso la piana di Racollo e il suggestivo monte Bolza, col suo profilo caratteristico e arrotondato, simile a un monte dell’Islanda.
In primo piano avete una successione infinita di collinette e avvallamenti, che creano un tappeto visivamente molto suggestivo soprattutto con luce radente.
Racollo
Il laghetto Racollo si trova accanto all’omonimo rifugio, proprio all’inizio della strada che va a Santo Stefano di Sessanio. In realtà si tratta di un insieme di pozze naturali, due collegate tra loro, una poco vicino e una quarta dal lato opposto, più lontana.
Come Pietranzoni, anche questo complesso di laghetti è molto verde e ricco di acqua a primavera, ma tende a seccare in estate. Di solito nella stagione calda resta acqua solo nella coppia di pozze gemelle.
Come riflesso nella fotografia di giorno offre poco, data la morfologia del punto in cui si trova.
Perfetto però di notte per la Via Lattea ad arco primaverile. Buono ma meno interessante in estate. Va molto bene anche per uno startrail, potendo spostarsi lungo le rive e collocare la polare al centro.
Non è invece adatto a fotografare la piana trovandosi in posizione periferica e incassato nel terreno.
Altura di Racollo
Salendo però sull’altura di fronte – a piedi dal laghetto o dal primo tornate dove arrivate in auto – vi trovate in uno dei migliori punti di ripresa per questo settore della piana.
Perfetto con la luce dell’alba, ma anche dal tardo pomeriggio se si formano nuvole sulle montagne verso il Gran Sasso.
Molto valido anche per uno startrail, dato che la polare si trova verso il Gran Sasso.
Quella zona è frequentata dai lupi, che si avvistano spesso di giorno e di notte. Restate vicino all’auto e non avventuratevi troppo lontano, soprattutto da soli.
Sentiero di Trinità
Tornati sulla strada principale proseguite verso ristoro Mucciante, superate il canyon (di cui parleremo dopo) e vi trovete su una specie di ponte che scavalca un fiume secco.
Lasciate l’auto alla fine, sulla sinistra, e incamminatevi verso l’altura davanti a voi. La riconoscete per la presenza di un grosso albero solitario.
Il sentiero che state percorrendo è stato intitolato a Trinità, il personaggio cinematografico del quale qui sono state girate alcune scene.
Questo accanto all’albero è un punto di ripresa eccellente per la piana intermedia, quella verso il monte Camicia. Lo scenario è selvaggio e suggestivo, con la vasta pietraia e i monti di sfondo.
Ottimo al tramonto, perfetto per uno startrail con la luna piena e anche per una Via Lattea estiva.
Belvedere est
L’ultimo punto di interesse si trova sulla strada che porta a scendere verso Casteldelmonte. In un breve tratto rettilineo, facilmente riconoscibile passando in auto, si apre la veduta dell’intera piana est.
Altri soggetti e punti di ripresa
Quel che abbiamo visto fino a ora rappresenta il classico, gli spot che si trovano più o meno lungo la strada, facili da raggiungere e alla portata di tutti.
Questo non vuol dire facili in senso fotografico. Perchè per sfruttarli bene serve sempre tecnica e creatività. Ma sono quelli più usati.
Andiamo ora a scoprire le chicche, ossia quei punti di ripresa di Campo Imperatore meno noti, più nascosti e assai meno usati per fotografare.
Grancia di Santa Maria del Monte
Sono i ruderi di una chiesa campestre di epoca medievale, un po’ malridotti ma di grande suggestione. Si trovano a circa 1 ora di cammino alle spalle del rifugio Racollo.
La valle che si attraversa per raggiungerli in estate è abitata da mandrie e greggi. Questo vuol dire cani da pastore, ma anche lupi. Quindi fate grande attenzione ed evitate assolutamente il percorso di notte. La zona non ha copertura cellulare.
I ruderi sono belli con ogni condizione meteo, ma perfetti per:
- startrail
- light painting
- Via Lattea estiva
Non avvicinatevi alle mura – e ovviamente non entrate nella chiesa – perchè il rischio crollo è altissimo. Restate sempre a distanza di sicurezza.
Lago Passaneta
Si tratta di un bellissimo laghetto, questo si ampio e definibile “laghetto”, che si trova ai piedi dei ruderi di Santa Maria. Molto bello al tramonto.
Laghetto del Punto Esclamativo
Sempre in tema di punti di ripresa per fotografare Campo Imperatore e laghetti, ma per sorridere un po’, cito questa curiosa pozza gemella. Detta appunto così perchè, se vista da un preciso punto della strada, assume la classica forma del punto esclamativo.
Interessante da fotografare di giorno, ma anche di notte con la Via Lattea estiva.
Si trova lungo la strada che da Fonte Cerreto (Assergi) sale verso la piana.
Vecchia miniera
La vecchia minera è realmente quel che resta di un edificio minearario costruito negli anni ’30 e mai entrato in funzione.
Si trova in un punto remoto della piana, ai piedi del monte Camicia, e si raggiunge solo a piedi con una lunga ma facile escursione.
Offre un punto di vista eccellente sulla piana, praticamente opposto a quello dell’albero sul sentiero Trinità.
Molto valido al tramonto.
Anche i ruderi sono fotograficamente interessanti, ma è una struttura pericolante e avvicinarsi è molto pericoloso.
Non parliamo neppure dell’idea di entrare: da evitare assolutamente. Mantenete sempre una distanza di sicurezza dalle mura.
Canyon dello Scoppaturo
E infine, dulcis in fundo nella nostra lista di punti di ripresa per fotografare Campo Imperatore, andiamo a fotografare il canyon. Si trova facilmente lungo la strada, che gli passa praticamente davanti. Ma l’ingresso è preferibile dal retro (vedi mappa), lungo la pietraia.
Si tratta di un vero e proprio canyon, dalle alte pareti e dal percorso tortuoso, assai suggestivo. Molto bello per i giochi di luce.
Interessante anche di notte con la Via Lattea che si incassa tra le pareti. Ma fate attenzione ad andare di notte: mai da soli.
Massima attenzione invece in caso di temporale: allontanatevi immediatamente. Uscite e portatevi in alto. Se non potete salite in alto sul pendio. All’interno del canyon esiste infatti il rischio di flash flood, allagamenti improvvisi, anche di una certa intensità.
Monumento al pastore
Un suggestivo e struggente monumento, composto da due statue collocate una di fronte all’altra. Raffigura un pastore e la sua famiglia, e ricorda un terribile episodio del passato.
Si trova nei pressi di ristoro Mucciante, e si vede dalla strada.
Interessante da fotografare al tramonto o all’alba, con luce calda e radente. Ma anche di notte, con light painting, e magari uno startrail o la Via Lattea estiva.