Una Pinhole Camera è una macchina fotografica senza lenti che permette solo a un piccolissimo quantitativo di luce di passare attraverso un buchino che si apre di 0.5 millimetri o ancora più piccolo. L’otturatore rudimentale che blocca il passaggio di luce solitamente è costituito dalla mano stessa del fotografo o da un pezzettino di cartone.

Per via della dimensione davvero lillipuziana del buchino, i tempi di esposizione che servono per riprodurre un’immagine su una pellicola o su uno schermo variano da 5 secondi fino all’ora. Nel caso delle immagini su schermo, queste hanno bisogno di essere viste subito visto che, a differenza di quelle impresse su pellicola, queste non si possono “fermare” e non sono quindi permanenti.

Le Pinhole Camera dotate di un charge couple device (CCD), un circuito che presenta sensori capace di memorizzare un determinato numero di immagini, sono solitamente utilizzate nell’ambito della sorveglianza per via delle loro dimensioni ridottissime. In ogni modo, i modelli più semplici di pinhole camera vengono spesso utilizzati per vedere le eclissi di sole.

Le pihole camera, per via della loro semplicità, sono anche semplici da costruire. Vi basta trovare una scatola che non presenti infiltrazioni da cui possa passare la luce, creare un buchino della giusta dimensione da una parte e incollare un pezzo di carta fotosensibile all’interno, esattamente dalla parte opposta a dove avete fatto il buchino. Più applicate un pezzo di cartone sopra al buco, di modo che possiate controllare la quantità di luce che entra nella scatola. Quando siete pronti rimuovete il cartone che copre il buchino, lasciate entrare la luce per il periodo indicato e coprite di nuovo il buco. Poi dovrete solo processare la carta fotografica con adeguati solventi chimici per rivelare l’immagine.


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