Per scegliere tra sensore pieno formato o APS dobbiamo conoscere a fondo questo componente essenziale di una fotocamera digitale e il suo funzionamento, ma per questo rimandiamo alla nostra specifica lezione; lo stesso facciamo per chi vuole comprendere quale sia il rapporto tra il suo formato (quindi le dimensioni fisiche), la lunghezza focale degli obiettivi usati e il relativo angolo di campo, ossia capire la cosiddetta “lunghezza focale equivalente”.
In questa guida ci occuperemo invece delle differenze oggettive delle fotocamere reflex digitali con sensore pieno formato o APS, differenze che interessano fattivamente il fotografo in quanto hanno risvolti pratici rilevanti sulla sua attività e le possibilità di lavoro, e che sono in definitiva i motivi che spingono a scegliere tra sensore pieno formato o APS.
Sappiate che questo non è puro accademismo, ma rappresenta invece una conoscenza tecnica che diventa fondamentale soprattutto quando siamo in procinto di comprare un corpo macchina, ma anche quando ne dobbiamo sfruttare al massimo le capacità, minimizzando al contempo i difetti.
L’argomento, come dicevamo poco sopra, è di grande rilevanza quando si decide di acquistare una reflex perché il tipo (e quindi le dimensioni) del sensore utilizzato comportano una notevole differenza in relazione all’angolo di campo degli obiettivi. Questo ha conseguenze pratiche soprattutto se si possiedono già degli obiettivi.
Dimensioni del sensore e angolo di campo
La questione delle dimensioni del sensore è infatti cruciale nelle reflex (mentre su compatte e mirrorless è invece ininfluente) per quello che riguarda il vero nocciolo del problema di cui ci occupiamo in questa lezione: il suo rapporto con la lunghezza focale degli obiettivi e il risultante angolo di campo. In buona sostanza è questa la differenza principale che motiva la scelta tra sensore pieno formato o APS.
In una specifica lezione sulla “lunghezza focale equivalente” abbiamo visto come i sensori di dimensioni inferiori al “pieno formato” (ossia il 24*36mm) introducano una variazione nell’angolo di campo dell’obiettivo usato come se tra esso e il corpo macchina venisse utilizzato un moltiplicatore di focale.
Dato che sulle reflex digitali il mercato offre attualmente due categorie di sensori:
- pieno formato (24*36mm)
- APS (nelle varianti C per Canon, C per Nikon e altri, H)
quando parleremo di “sensori di dimensioni inferiori al pieno formato” useremo sempre, per comodità, il termine generico APS.
Spesso si sente dire che i sensori APS “cambiano” la lunghezza focale degli obiettivi, ma questo è errato. In realtà essi modificano, diminuendolo, l’angolo di campo; la lunghezza focale è un valore proprio dell’obiettivo e resta sempre tale.
È quindi più corretto parlare di “lunghezza focale equivalente”, a significare che su una fotocamera con sensore APS un qualsiasi obiettivo di lunghezza focale X offre l’angolo di campo tipico di una lunghezza focale Z.
Spiego in parole ancora più semplici, ricordando sempre che il formato 24*36mm è considerato lo standard.
Un 200mm montato su una fotocamera con sensore pieno formato permetterà di inquadrare la porzione di realtà compresa nell’angolo di campo di 12 gradi, che è quello propria di questa lunghezza focale associata a un elemento sensibile di 24 per 36mm.
Lo stesso obiettivo usato su una fotocamera con sensore APS rimarrà sempre un 200mm, quindi la sua lunghezza focale non varierà. Quel che cambia è però l’angolo di campo reso possibile dalla sua associazione con un elemento sensibile più piccolo del formato 24 per 36mm: la sua ampiezza sarà infatti (circa) 8 gradi. Ecco quindi che la porzione di realtà che sarà possibile inquadrare con un 200mm su APS sarà minore di quella dello stesso su sensore pieno formato.
E quanto sarà ampia?
L’angolo di campo di 8 gradi è proprio di un 300mm usato su sensore pieno. Ecco quindi che la lunghezza focale equivalente di un 200mm usato su APS è appunto di 300mm.
Qualcuno si domanderà allarmato: ma allora ogni volta che uso un obiettivo su una APS devo fare complicati calcoli con angoli di campo e cose del genere? No, ovviamente no.
In maniera molto più semplice ogni sensore ha un valore numerico relativo al fattore di moltiplicazione della focale. Basta moltiplicare la lunghezza focale dell’obiettivo montato per questo valore e si avrà la lunghezza focale equivalente.
Generalmente per gli APS C, i sensori “piccoli” più diffusi sulle reflex, questo valore è attorno a 1,5 (1,6), per cui basta aggiungere alla focale dell’obiettivo un 50% e il gioco è fatto.
- 20mm + 50% (10mm) = 30mm
- 100mm + 50% (50mm) = 150mm
- e così via
Effetti pratici tra sensore pieno formato o APS
Abbiamo ben compreso quindi cosa significhi in termini pratici la “lunghezza focale equivalente”. Resta ca capire quali effetti abbia sulla nostra pratica fotografica e soprattutto sulla scelta di una nuova fotocamera digitale reflex.
Per comodità, di seguito faremo sempre riferimento a sensori APS C generici, con un valore medio di moltiplicazione di 1,5.
Il dato eclatante, e quello con gli effetti pratici più evidenti, è che qualsiasi sensore più piccolo del “pieno formato” (24*36mm) riduce l’angolo di campo degli obiettivi, simulando l’uso di un moltiplicatore di focale.
Grandangolari
Il primo effetto evidente è che il super grandangolare più spinto esistente sul mercato, ossia quel 14mm in grado di creare immagini di una ampiezza straordinaria sulle fotocamere con sensore “pieno formato”, sulle APS riesce a offrire solo l’angolo di campo di un modesto 21mm.
Ne risulta che le fotocamere APS non possono aspirare a visioni grandangolari spinte o addirittura super grandangolari utilizzando i normali obiettivi di bassa lunghezza focale.
La tecnologia è certamente venuta in soccorso di produttori e fotografi realizzando linee di obiettivi speciali, studiati appositamente per questo tipo di fotocamere a sensore ridotto, ai quali dedichiamo una apposita lezione per approfondirli.
Essi hanno risolto il problema, ma ne hanno creati altri.
Dato che non possono essere usati su corpi macchina a sensore pieno, essi costringono i fotografi che hanno sia le “pieno formato” che le APS ad avere un doppio corredo; inoltre la loro qualità ottica e la luminosità lasciano spesso a desiderare.
Teleobiettivi
Per contro, il fattore di moltiplicazione della focale tipico dei sensori APS permette di ottenere dei super teleobiettivi “virtuali” con grande facilità e poca spesa: basta acquistare un “economico” 300mm / f4 e montarlo su una APS C per poter contare d’incanto sull’angolo di campo di un 450mm / f4.
Addirittura si supera il problema della caduta di luminosità tipica dei moltiplicatori di focale, dato che in questo caso l’angolo di campo diminuisce (aumentando l’effetto “telescopio” dell’obiettivo), ma la luminosità resta invariata.
Conclusioni
In sostanza la scelta tra l’acquisto di una fotocamera con sensore a “pieno formato” (quindi un 24*36mm) e una con standard APS deve tenere conto principalmente dell’uso che se ne farà e degli obiettivi di cui eventualmente si dovesse già disporre.
Se si deve lavorare molto con inquadratura ampie, ad esempio architettura, interni o paesaggi, e quindi utilizzare spesso grandangolari, ecco che il sensore APS rivela immediatamente il suo limite con le ottiche tradizionali. A questo punto è assolutamente necessario acquistare separatamente una nuova ottica, come ad esempio gli zoom 12/24mm oppure 10/24mm.
Se invece si lavora di preferenza su soggetti da tele, quindi sport, animali, architettura, quello che prima era un difetto con i grandangolari qui diventa un vantaggio. Già un medio tele permetterà angoli di campo da tele, e così via.
Considerazioni sull’acquisto
Un dato fondamentale da sottolineare dissertando sull’acquisto di una nuova fotocamera a sensore pieno oppure APS è che le prime sono certamente molto più costose rispetto alle seconde, almeno restando in campo amatoriale e semi professionale.
Detto questo, vediamo quali sono le situazioni tipo nelle quali si può trovare il fotografo e come affrontarle al meglio.
Acquisto la fotocamera ma ho già degli obiettivi
Se si possiedono già uno o più obiettivi “classici” ereditati da fotocamere a pellicola l’acquisto di un corpo con sensore APS comporterà conseguenze rilevanti, perché tutte le ottiche saranno trasformate dal fattore di moltiplicazione (circa 1,5) della lunghezza focale. Generalmente possiamo dire che si perdono le capacità grandangolari e si acquistano, o aumentano, quelle tele. Ipotizzando la preesistenza di un corredo composto da 35/70mm e 70/200mm, su una APS essi diverranno un 50/100mm e un 100/300mm; sarà quindi necessario acquistare un 12/24mm, o similare, per riacquisire la capacità di avere inquadrature grandangolari.
Parto da zero, quindi acquisto fotocamera e obiettivi
Se invece si parte da zero, ossia non si hanno obiettivi di alcun genere e quello che si acquista è il primo corpo macchina reflex, la scelta del formato APS è certamente la più economica. Fate molta attenzione però alla scelta degli obiettivi che gli associate: quelli specifici per APS non potranno essere usati su corpi a sensore pieno formato. Tenetelo bene a mente nel caso aveste in animo di dotarvi di questo tipo di macchina in futuro.
Ho una reflex digitale pieno formato e acquisto una APS
Una scelta che permette di aumentare del 50% in un solo colpo le focali delle ottiche che sono già nel vostro corredo. Ideale se un giorno decidete di dedicarvi alla fotografia naturalistica o sportiva.
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