L’apertura del diaframma è il mezzo per controllare molti aspetti della tecnica fotografica. Non solo fa parte delle tre impostazioni che determinano l’esposizione della fotocamera, ma è anche un potente strumento per regolare la profondità di campo così come effetti molto più sottili, come la qualità della sfocatura e la qualità dell’immagine.
L’apertura del diaframma é tecnicamente la pupilla d’entrata che controlla la quantità di luce che attraversa nell’obiettivo. Si misura come “f/numero”, che è la lunghezza focale divisa per l’effettivo diametro di apertura relativamente al sensore. Alla massima apertura disponibile la pupilla d’entrata lascia entrare più luce possibile e il numero f ha un valore basso: per esempio /f2. L’aperuta minima è la più piccola, con il diaframma il più possibile chiuso: passa meno luce e il numero tf ha un valore alto, per esempio f/16.
Profondità di… sentimenti
In linea generale, l’apertura è l’impostazione più importante quando si vuole in primo luogo controllare la plasticità a dell’immagine, cioè la sua transizione da sfocato a nitido. Si ottiene scegliendo un’apertura che dia la profondità di campo desiderata perché l’immagine sia tutta a fuoco oppure sfocata sullo sfondo o in primo piano, e regolando il tempo di esposizione e la sensibilità di conseguenza. Potete anche impostare l’apertura in modo da avere la resa migliore dell’obiettivo o, al contrario, per sfruttarne le debolezze.
Vantaggio delle DSLR
Chi usa una DSLR ha la massima flessibilità nel controllo dell’apertura perché questo tipo di fotocamera ha ereditato una gamma completa di comandi dall’epoca della pellicola. Tutte le dSLR misurano le impostazioni di apertura in stop interi: ogni variazione raddoppia o dimezza la quantità di luce che raggiunge il sensore. In più, molte hanno arche intervalli di mezzo stop o un terzo, utili per esposizioni motto precise, ma non indispensabili se è presente la funzione di compensazione per metà o un terzo di stop.
Fotocamere compatte
Molte compatte dispongono solo di due impostazioni di apertura, massima e minima. Non si tratta però di un limite invalicabile: a distanze medie e lunghe, fotocamere con sensori molto piccoli come queste danno una profondità di campo estesa, anche alla massima apertura.