Benvenuti in questo tutorial dedicato alla fotografia UVIVF e in luce UV, ossia ultravioletta. Nonostante il termine UV appaia in entrambe le denominazioni, c’è una differenza abissale tra i due generi fotografici. Ma proprio la condivisione del tipo di luce, molto spesso, genera confusione tra essi.
Per questo ho realizzato l’apposito tutorial che state leggendo; proprio per chiarire bene cosa siano, come si realizzino praticamente e quali siano le specifiche che distinguono fotografia UVIVF e in luce UV.

Differenze tra fotografia UVIVF e in luce UV
Visto che compare in entrambe, fotografia UVIVF e in luce UV, è ovvio presumere che la luce ultravioletta sia protagonista in tutti e due i casi. Ma è il “come si rende protagonista” che fa la differenza. Ed è una grossa differenza.
Cosa sia questo tipo di luce credo sia nelle conoscenza di tutti, ma non guasta ricordarlo. si tratta di emissioni luminose con lunghezze d’onda tra 200 e 400 Nm, che si trovano prima di quelle della luce visibile.
Si divide in tre bande (UV-A, UV-B e UV-C), ciascuna con peculiarità specifiche e persino effetti sul corpo umano (abbronzatura e malattie della pelle). Generalmente la lunghezza d’onda UV di 365 Nm viene considerata il riferimento per la fotografia.

Cosa vuole dire UVIVF
Passiamo ora al nostro argomento e inziamo dal vedere cosa significa la sigla UVIVF. In inglese riassume la frase “ultraviolet induced visibile fluorescence”, ossia fluorescenza in luce visibile indotta dall’ultravioletto.
In pratica, se illuminiamo determinati materiali con un fascio di luce UV, essi rispondono emettendo luce visibile colorata. Questo fenomeno viene definito fluorescenzae le sostanze chimiche che si comportano così sono dette, ovviamente, fluorescenti.

Al contrario, la fotografia in luce UV si basa sulla ripresa delle emissioni ultravioletto. E in questo è del tutto simile alla fotografia infrarosso.
Fotografia UVIVF
La fotografia UVIVF, come abbiamo visto, riprende emissioni luminose in lunghezze d’onda del visibile, dette fluorescenza. Quindi, per farla, è perfettamente adeguata una qualsiasi fotocamera commerciale.
Quello che invece deve essere speciale è la sorgente di luce, perchè deve essere in grado di indurre la fluorescenza. Abbiamo quindi bisogno di una fonte di luce UV.
Anni fa era un po’ complicato ottenerla, date le caratteristiche delle specifiche lampade; ma oggi esistono comode torce led che emettono ultravioletto, del tutto simili alle comuni a luce bianca.
Quello cui dobbiamo prestare molta attenzione però è il modello che scegliamo. In commercio ne esistono due tipologie, indipendentemente da dimensioni e tipo di batterie. Si definiscono torce a luce:
- UV
- nera
Dove sta la differenza?
Entrambe emettono ultravioletto e, per questo, in teoria sarebbero tutte adatte alla fotografia UVIVF.

Ma le prime associano all’UV anche l’emissione di alcune lunghezze d’onda nel visibile, che nelle seconde vengono bloccate da un apposito filtro posto davanti al led emittente.
Quando accendiamo una torcia del primo tipo, vediamo i materiali fluorescenti brillare di luce, ma la scena si rischiara anche per una forte illuminazione blu/viola: la componente nel visibile emessa dal suo led.
Quelle a luce nera, invece, al momento in cui vengono accese non sembrano emettere alcunchè: restano apparentemente nere come se fossero ancora spente. In realtà la torcia sta funzionando ed emettendo luce ultravioletta, ma essa è invisibile all’occhio umano. La presenza dell’apposito filtro passa-UV davanti al led blocca la componente visibile che, negli altri modelli visti prima, illuminava la scena di blu/viola.
Questo spiega il motivo per cui dobbiamo necessariamente usare solo lampade a luce nera per fare fotografia UVIVF. Nell’altro tipo le lunghezze d’onda del visibile associate all’emissione UV coprono la fluorescenza, o la mascherano in maniera rilevante. Tenete presente che spesso la fluorescenza è debole o comunque non paragonabile, per intensità, a quella di una normale sorgente luminosa.
NOTA – Gli ultravioletti sono estremamemtne dannosi per la vista e la salute degli occhi. Quando acquistate una torcia UV è necessario comprare anche gli speciali occhiali protettivi blocca-UV. Ed necessario indossarli sempre prima di accendere la vostra torcia, tenendoli per tutto il tempo in cui è accesa.
NOTA – Mai puntare la torcia negli occhi, ne vostri ne di altri. Anche se protetti da occhiali.
Cosa si può fotografare in UVIVF
La lista dei materiali è molto varia. In teoria qualsiasi oggetto, naturale o artificiale, potrebbe nascondere in se il segreto della fluorescenza. L’aspetto divertente di questo genere fotografico è anche quello della scoperta, la ricerca di oggetti fluo.
Tra i sicuri ci sono:
- minerali
- vetri
- detersivi
- liquori
- fiori
- cactus
- frutta (tagliata)
Vediamo qui di seguito qualche esempio. A destra l’oggetto in luce naturale, a sinistra la sua fluorescenza in UV puro (luce nera).





Come fare fotografie UVIVF in pratica
Ecco in pratica condizioni e passaggi necessari per fare ottime fotografie UVIVF.
- Trovare una stanza dove sia possibile fare il buio completo.
- Disporre accanto a voi una lampada, anche da tavolo, che possa illuminare il soggetto.
- Sistemare soggetto, cavalletto, fotocamera e scatto remoto.
- Accendere la lampada da tavolo e spegnere le luci della stanza.
- Inquadrare e mettere a fuoco il soggetto.
- Indossare gli occhiali blocca-UV, accendere la torcia luce nera, spegnere la lampada da tavolo per avere buio totale nella stanza.
- Puntare la torcia luce nera sul soggetto in maniera adeguata.
- Prendere l’esposizione in camera.
- Scattare e verificare eventuali necessarie correzioni all’esposizione.
- Una volta ottenuto lo scatto ben esposto, spegnere la torcia luce nera, accendere la lampada da tavolo.
- Ora potete togliere gli occhiali blocca-UV.
Fotografia in luce UV
In questo caso è la luce ultravioletta ad essere ripresa dalla fotocamera e generare l’immagine. Ma, detto questo, sorgono subito spontanee due domande:
- da dove arriva l’UV che illumina la scena?
- come faccio a registrare la luce ultravioletta se tutte le fotocamere, di serie, montano un filtro blocca UV (e IR)?
Fonte di luce
La nostra fonte di luce è il sole, che ha una emissione ricca di lunghezza d’onda, tra cui il visibile, ma appunto anche ultravioletto e infrarosso.
In teoria possiamo usare anche sorgenti artificiali di UV lavorando in studio. E in questo caso non ci interessa se la lampada associa anche una componente di luce visibile, perchè il filtro passa-UV davanti all’obiettivo provvederà a bloccarla.
Fotocamera modificata
Avrete già capito che una normale fotocamera commerciale, così come esce dalla fabbrica, non è adatta a fare questo tipo di fotografia. Perchè, sapete bene, di serie sul sensore viene montato un filtro UV/IR cut, destinato a tagliare fuori dalla visione tanto infrarosso quanto ultravioletto.
Serve quindi una macchina modificata con la rimozione di questo filtro di serie. Esso va poi sostituito con un vetro trasparente (di qualità altissima e stesse dimensioni) per fare in modo che a quel punto il sensore veda anche le due lunghezze d’onda prima escluse.
La specifica modifica necessaria viene detta full spectrum, e qui trovate il tutorial di approfondimento.
Una volta fatta la fotocamera vede allo stesso tempo:
- ultravioletto
- visibile
- infrarosso
Ma per la nostra fotografia serve che veda solo una delle tre. Per cui dobbiamo applicare sull’obiettivo uno speciale filtro “passa”, che lasci transitare solo l’ultravioletto e blocchi le altre due.
Si tratta purtroppo di filtri abbastanza costosi e difficili da reperire, perchè questo genere di fotografia è alquanto sperimentale. Direi “di frontiera”.
Come appare una fotografia in luce UV
Il risultato finale è in pratica un monocromatico, tant’è che quasi sempre vengono convertite direttamente in BN. Questo perchè l’ultravioletto non assume gradazioni di colore, e neppure di bicolore come per l’infrarosso a banda larga.
Si comporta, lo dico per chi ha già esperienza, come la fotografia IR con filtrature molto strette, sopra i 780/800 Nm. Un monocromo viola da convertire inevitabilmente in bianco e nero.
La peculiarità della fotografia in luce UV è la resa della pelle umana: una incredibile esaltazione della tessitura e di elementi come macchie, nei, lentigini.

Diciamo subito che non è un genere fotografico che esalta l’estetica, anzi, è come se esaltasse i difetti, quindi… sconsigliato per il beauty. Si tratta piuttosto di una forma di ripresa sperimentale, molto interessante e tecnica. Quindi ritratti si, certamente, ma sapendo a cosa andate incontro.
Personalmente ritengo esagerato convertire una fotocamera solo per farlo. Ma se si ha già un corpo macchina convertito full spectrum o si vuole farlo per scattare infrarosso o astro, allora ha senso aggiungere anche UV come genere di ripresa.