La fotografia di cerimonia secondo Vittore Buzzi
D. Quando e come ha scoperto la fotografia?
R. Da piccolo era il modo di fissare i ricordi e il mio punto di vista sul mondo, era la magia di fermare il tempo
D. Ricorda la sua prima foto?
R. Sfocata e indecisa con una vecchia Polaroid, lì in mano limitata dai bordi di una stampina istantanea prendeva forma il mio modo di vedere il mondo, mia sorella e il nostro cane nella nostra camera.
D. Qual è stato il suo percorso di crescita e come si è avvicinato alla fotografia di cerimonia?
R. Ho un percorso variegato e multi culturale, ho vinto molti e importanti premi nazionali ed internazionali di fotografia di reportage e di ricerca, una decina di anni fa un mio collega americano mi ha chiesto di scattare un matrimonio in Italia per lui e da lì è iniziato tutto.
D. E quali le tappe più significative del suo percorso professionale?
R. Io ho iniziato a lavorare in un quotidiano poi ho aperto un mio studio è un percorso di crescita continua.
D. Cosa rappresenta per lei la fotografia in termini emotivi e pratici?
R. Le fotografie sono le basi della memoria. Fotografo per vivere, vivo per fotografare.
D. Quali sono i problemi principali della fotografia di cerimonia in Italia attualmente?
R. In questo momento c’è un grande sovra affollamento con offerte disparate e ci sono molti operatori poco seri. E’ un momento passerà.
D. C’è stato un incontro con qualcuno che si rivelato importante per la sua crescita professionale?
R. Molti, rischierei di tralasciarne troppi. La vita è stata magnanima con me, mi ha permesso di incontrare persone meravigliose.
D. Ha avuto un vero e proprio “maestro”?
R. Come sopra. Sono stato molto influenzato dalla fotografia di reportage e di ricerca. Due fotografi hanno cambiato la mia visione Robert Frank e Eugene Richards.
Gli scatti di Vittore Buzzi
D. Qual è il suo soggetto preferito nella cerimonia?
R. Io adoro i momenti di trepidazione prima della cerimonia, l’uscita degli sposi e la festa successiva.
D. Qual è il momento fotograficamente più cool nella cerimonia?
R. Oltre all’uscita degli sposi i balli se c’è trasporto e partecipazione
D. Che genere di fotografia preferisce per raccontare la cerimonia?
R. Io nasco come fotografo di reportage e mi piace lasciar fluire gli eventi.
D. Ci spieghi il suo concetto di inquadratura per la cerimonia:
R. Cerco un punto di vista fresco spontaneo e non posato molto vivo e pieno di energia.
D. Che tipo di luci preferisce usare?
R. Uso molto la luce naturale e il flash solo quando serve.
D. Usa il bianco/nero con il digitale? Se sì, ci parli di questa tecnica e di come la interpreta.
R. Si amo il bianco e nero io sviluppavo e stampavo in camera oscura mi permette di raggiungere le esatte luci che ho in testa.
D. Oltre alla cerimonia, cosa le piace fotografare?
R. Sono un fotografo molto attivo nel reportage sia sociale che di viaggio. Se vi interessa sbirciare questa è la mia agenzia fotografica: http://photographer.photoshelter.com/
Vittore Buzzi e la post-produzione
D. La sua opinione sulla post-produzione:
R. C’è e io la uso.
D. Quali sono, secondo lei, i limiti etici alla post-produzione?
R. Postproduco personalmente e secondo criteri miei ma non vado a toccare la struttura dell’immagine (non clono e non deformo) ma scurisco e schiarisco in maniera molto disinibita come ho sempre fatto in camera oscura. Penso che la postproduzione abbia un senso se è in linea con la storia che racconti, se è serenamente dichiarata e non va a stravolgere i fatti. Ho una posizione molto lasca non faccio cronaca e per me la fotografia è un modo per trasmettere sensazioni e un punto di vista personale. Azzardo una riflessione un po’ più profonda e provocatoria: la fotografia non è realtà… Questo è l’inganno più grande… La fotografia è un modo per immaginare la realtà… Fotografare è un atto di potere sul reale che permette di modificarlo attraverso le regole della fotografia stessa, regole che stanno mutando…
D. E’ lecito intervenire per migliorare luci e toni di una foto?
R. Per me si
D. Che software usa per la post-produzione?
R. Lightroom
D. Che tipo di interventi fa di solito?
R. Schiarisco scurisco e correggo toni e colori.
RAW, JPG e TIF
D. In che formato scatta di solito?
R. Raw
D. Se scatta in RAW, che software usa per gestire i file?
R. Lightroom
D. Ha mai provato con LightRoom? Se sì, cosa ne pensa?
R. Mai più senza
Informazione
D. Legge riviste di fotografia?
R. Poco
D. Consulta siti web di fotografia?
R. Si
D. Ne consulta alcuni in maniera abituale, considerandoli un punto di riferimento?
R. Si
D. Partecipa a workshop o seminari?
R. A volte
D. E fa parte di una associazione del settore?
R. Si ANFM
D. Va a fiere e saloni di fotografia?
R. No
D. Cosa ne pensa, li trova utili?
R. I miei clienti non le frequentano e per me non sono utili.
Mostre di fotografia
D. Visita mostre di fotografia?
R. Si
D. Quali sono quelle che ha apprezzato di più in assoluto?
R. Amo il reportage una che mia molto colpito è stata “Cocaine blue cocaine true” di Eugene Richards a Parigi una ventina di anni fa.
D. Qual è stata l’ultima visitata?
R. Non era proprio una mostra ma ho passato una giornata con Francesco Cito (uno dei più grandi fotoreporter italiani e mondiali) guardando i lavori più belli della sua carriera.
D. La mostra che vorrebbe vedere?
R. La prossima ?
D. Ha realizzato sue mostre fotografiche? Se sì, dove e quando?
R. Si molte in tutto il mondo. Troppe per ricordarle tutte.
D. Ci racconti la più emozionante tra queste esperienze.
R. La mostra del World Press Photo (http://www.worldpressphoto.org/) ad Amsterdam vincere un premio così importante ed entrare nella storia della fotografia di reportage mi ha ripagato di tutti i sacrifici di una vita.
Le attrezzature di Vittore Buzzi
D. Attualmente, quali fotocamere usa?
R. Olympus OM-D E-M1
D. E quali obiettivi?
R. 12mm f2.0 17mm f1.8 25mm f1.4 45mm f1.8
D. L’obiettivo che usa più spesso?
R. 12mm
D. Quali flash?
R. FL600R
D. Qual è stata la sua prima macchina?
R. Una Konica reflex con un 50mm un mattone in acciaio da 1 chilo abbondante.
D. Come si è evoluta nel tempo la sua attrezzatura?
R. E’ diventata più piccola, leggera e meno invasiva.
D. Ha mai fatto un cambio integrale di marca? Se sì, perché?
R. Si da Nikon ad Olympus. I tempi per me erano maturi Nikon è rimasta in dietro come concezione della fotografia e non rispondeva più alle mie esigenze fotografiche.
D. Dove acquista di solito le attrezzature? Fa spese online?
R. Raramente on line. Acquisto in negozio attualmente sono sponsorizzato da Olympus.
Vittore Buzzi e la nostalgia della pellicola
D. Lavora ancora in pellicola?
R. Raramente
PRO – Vittore Buzzi in studio
D. Se lo utilizza, com’è fatto il suo studio fotografico?
R. Io due studi che condivido con degli associati. Molto semplici sono formati da due stanze e un bagno, Una stanza è piccola adibita a camerino poi la stanza da ripresa è semplice circa 12 metri per 4.
D. Quali sono le attrezzature specifiche da studio?
R. 6 Flash mono torcia con vari accessori per modificare la luce, fondali e tavoli per still life
D. Che genere di fotografia vi realizza?
R. Cataloghi di still life
Info di contatto
- Nome: Vittore
- Cognome: Buzzi
- Indirizzo: Fabio Filzi 14
- Città: Milano
- Telefoni: 3492307660
- Email: vittore@vittorebuzzi.it
- Sito web: http://www.fotografomatrimoni.biz/
- http://photographer.photoshelter.com/
- www.facebook.com/pages/Vittore-Buzzi-Fotografo/146792108433
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