Prima di parlare di questo straordinario luogo abruzzese è bene fare un po’ di chiarezza con i nomi. Calascio è il comune; esso comprende il paese (considerato più “recente”, anche se buona parte formato da case medievali), che si trova lungo la strada di collegamento con le vicine Santo Stefano di Sessanio e Casteldemonte, e un borgo (detto “antico” o “alto”, diroccato fino a qualche decennio fa e oggi in fase avanzato recupero nella zona inferiore) collocato ai piedi del castello.

Roccacalascio è invece il nome del famoso castello, uno dei più suggestivi in Europa, detto anche Rocca di Calascio. Accanto si trova la celeberrima chiesa a pianta ottagonale: l’Oratorio di Santa Maria della Pietà.

La Rocca di Calascio

Roccacalascio è uno dei castelli più alti d’Italia, dato che si trova a quasi 1450 metri di altitudine. Ha forma quadrata, ed è composto da un edificio quadrangolare collocato al centro di un cortile sopraelevato cinto su tre lati da un alto muro merlato, sorretto agli angoli da quattro torri circolari.

Vi si accede sul lato dove manca il muro mediante un moderno “ponte levatoio” fisso di dubbio gusto estetico. Ai piedi del castello, verso sud, si trovano le case più alte del borgo, tutte abbandonate e in gran parte diroccate. Qualche decina di metri più in basso si trova invece la parte recuperata e restaurata del borgo alto.

Photo Adventure Abruzzo: Roccacalascio

Storia di Calascio

Si ritiene che la rocca sia stata fondata dopo la conquista normanna, quindi attorno al 1140, come una massiccia torre a base quadrata con lo scopo di fungere da preziosa postazione di avvistamento grazie alla sua incredibile posizione. Il primo documento storico che ne parla risale però al 1239. Calascio, con le vicine Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio e Carapelle Calvisio fu parte della celebre Baronia di Carapelle, passando di mano in mano a diverse nobili famiglie locali, e vi rimase fino al 1806, quando fu abolita la feudalità.

In uno di questi passagi di padrone, nel 1463, il castello finì nelle mani della famiglia Piccolomini, che vi fece importanti lavori di apliamento aggiungendo attorno alla torre originaria una cerchia di mura merlate e quattro torri angolari ad essa, di forma cilindrica. Nel 1703 il castello e il borgo sottostante furono gravemente danneggiati dal terribile terremoto che rase al suolo L’Aquila, distante in linea d’aria una decina di Km; l’area più alta del borgo fu abbandonata e gli abitanti scesero più in basso ricostruendo le case dove oggi sorge Calascio “moderna”.

Nel dopoguerra anche le ultime famiglie rimaste al borgo scesero a vallle e la rocca rimase praticamente disabitata. Per decenni Roccacalascio rimase solo meta di pochi e rari amanti della montagna, in particolare romani. La suggestione del luogo spinse i produttori cinematografici a sceglierla come set di film divenuti poi celebri, quali Lady Hawke (1985) e Il nome della Rosa. Questo portò a una lenta riscoperta del luogo, che pian piano vide rinascere le abitazioni del borgo grazie a restauri accurati, ancora in corso. Nelel case recuperate sono sorti B&B, ristorantini, un piccolo albergo e case vacanze.

Come raggiungere Calascio

Calascio si raggiunge in auto dalla statale 17 (L’Aquila – Bussi) sia passando per Piano Buto (al bivio di San Pio delle Camere, via Castelvecchio Calvisio) che per Barisciano (via Santo Stefano di Sessanio). Vi si può anche arrivare da Campo Imperatore, sia scendendo per Santo Stefano, che per Casteldelmonte.

Vi sono poi altre vie, molto suggestive, ma essendo strade sterrate al servizio degli allevatori, sono esclusiva dei pochi che le conoscono.

Le strade di accesso principali sono percorribili tutto l’anno, anche con neve. Per salire alla rocca da Calascio esiste solo una strada, asfaltata, che arriva alle porte del borgo alto. Stretta e tortuosa è però alla portata di ogni auto. In estate viene chiusa al traffico e viene attivato un servizio di navetta. Dal borgo al castello si arriva solo a piedi con una facile escursione di 10/15 minuti a piedi.

Turismo a Calascio

Calascio è una meta molto ambita da chi cerca luoghi straordinari, quegli angoli di mondo dove il tempo è rimasto cristallizzato e dove non ci sono le interferenze del turismo di massa. Ovviamente questo vuol dire che l’offerta di ricettività è a misura di luogo e “diffusa” sul territorio; mancano quindi grandi strutture turistiche. Per soggiornare si può scegliere tra numerosi B&B e case vacanza a Calascio, ma soprattutto nella vicina Santo Stefano di Sessanio. Si può anche soggiornare a Casteldelmonte.

Dal punto di vista gatronomico, a Calascio si mangia davvero bene. Questa è da sempre terra di pastori, quindi la tavola offre una ricca scelta di ottimo cacio, in particolare pecorino. Esiste anche una varietà da spalmare, tanto inusuale quanto squisita.

Altro piatto forte sono gli arrosticini, pezzetti di carne di pecora infilati su bastoncini di una particolare varietà di legno e cotti alla brace.

Di gusto straordinario e assai ricercate poi le lenticchie di Santo Stefano, una varietà esclusiva del luogo, coltivata in piccoli appezzamenti di terreno sparsi per la montagna. Eccellenti poi i dolci, come le ferratelle o neole, e i piatti impreziositi dallo zafferano della vicina Navelli.

Fotografare Calascio e Roccacalascio

Calascio offre una delle location fotografiche più celebri d’Italia e tra le più famose in Europa. Il soggetto più celebre è sicuramente il castello di Roccacalascio, ma anche l’Oratorio viene spesso ritratto, seppure meno frequentemente. Eppure, nonostante si tratti di soggetti iperfotografati, non è facile trovarne in giro immagini che si possano definire eccellenti.

Questo accade perchè molti fotografi cadono vittime della “sindrome del luogo celebre”: quella tendenza a confidare nel fatto che la foto la “fa il soggetto”, tendenza che spesso spinge il fotografo a concentrarsi poco sulla luce, sull’inquadratura, etc. finendo così per ottenere solo “normali” immagini di un soggetto bello e famoso.

Per contro, è anche vero che Roccacalascio, e la location di Calascio in generale, sono soggetti assai difficili da fotografare, sia per la conformazione del territorio, sia per le particolari e mutevoli condizioni meteo che, a quella quota e in quella zona, possono variare rapidamente, nel bene o nel male, rispetto alle previsioni, anche alle più accurate.

Solo l’esperienza può aiutare, e non è detto che sia risolutiva, a intuire quando e dove si verificheranno le migliori condizioni fotografiche.

Inoltre, anche se è vero che a Calascio, e nel comprensorio, vi è un numero abbastanza limitato di shooting spot, c’è da dire che di essi la maggior parte dei fotografi ne utilizza pochissimi, e sempre gli stessi. Per questo la maggior parte delle immagini realizzate a Calascio risulta catalogabile in una rosa di 5 o 6 inquadrature fisse, ripetute da tutti seppure con leggerissime varianti. Inoltre, spesso la scelta dello spot non è adeguata alle condizioni meteo e di luce disponibili: in altre parole, si sbaglia shooting spot.

Al contrario, Calascio e il suo castello offrono grandi possibilità espressive in termini di fotografia, a patto però di scegliere i giusti shooting spot. Solo una guida esperta, con decenni di esperienza sul territorio e nella fotografia di Calascio, può accompagnare il fotografo nel punto giusto al momento giusto, per cogliere quell’attimo irripetibile che permette di scattare la fotografia spettacolare di Roccacalascio, della chiesa o del loro insieme.

Calascio offre molti tipi di inquadrature, dalla panoramica suggestiva con castello e chiesa, al piano stretto di uno di essi, fino agli edifici del borgo diroccato e alle composizioni miste. Il massimo della spettacolarità come orario si ha al tramonto e come stagione in inverno quando la neve e il ghiaccio ricoprono le montagne. Anche la notte offre grandi opportunità, pari a quelle del giorno, e in tutte le stagioni: lo startrail e la Via Lattea sono eccellenti sfodi per il castello e la chiesa.

Per la conformazione del terreno e per la posizione l’area castello, pur non essendo difficile da raggiungere, presenta alcune criticità di accesso. Questo soprattutto di notte, ma anche di giorno se ci sono neve e ghiaccio. Alcuni punti sono estremamente ripidi, con strapiombi di decine e decine di metri; una caduta può provocare conseguenze gravi e anche fatali.

Salire al castello di notte è abbastanza rischioso se non si è pratici di escursioni notturne; salirvi con neve e ghiaccio, anche di giorno, è altrettanto pericoloso. Un piede messo male o nel posto sbagliato può avere conseguenze molto gravi.

Inoltre, fare fotografia notturna al castello di Calascio, in qualsiasi stagione ma in particolare d’inverno, è abbastanza difficile perchè si lavora in situazioni critiche dal punto di vista ambientale, come umidità, freddo, etc. che mettono a dura prova attrezzature e fotografi. Fondamentale quindi una consulenza specifica per la scelta delle attrezzature da portare e del loro uso, ma anche sull’abbigliamento.

Essere accompagnati da un fotografo esperto di Calascio, un professionista che lo fotografa da decenni, vi garantisce di poter salire a colpo sicuro raggiungendo lo shooting spot perfetto per le condizioni del momento e per scattare la foto che avete sognato. Inoltre, avventurarsi da soli al castello, soprattutto in inverno con neve e ghiaccio, e di notte, può essere estremamente pericoloso.

Alcune delle foto che potreste scattare a Roccacalascio