Benvenuti in questo tutorial dedicato a come fotografare le lucciole.

Come fotografare le lucciole

Come primo passo, però, dobbiamo capire cosa sono le lucciole. Si tratta di un curioso tipo di insetto, noto alla scienza come Lampiridi (Lampyridae).

In realtà è una intera famiglia di coleotteri, che è diffusa in tutto il mondo e diversificata in circa 2000 specie,

La loro particolarità, che le rende famose e anche molto fotogeniche, è la luce che emettono. Grazie a un particolare meccanismo biologico, di notte si illuminano a intermittenza di una luce fredda” di colore giallo/verde.

Riempiono i campi con il loro pulsare luminoso come tante stelline in movimento.

Fotografarle è affascinante, e permette di creare immagini suggestive, quasi oniriche, di grande impatto visivo.

Ma non è facile.

O meglio, è facile fotografarle ma non è facile creare con esse delle immagini spettacolari.

Per riuscire a stupire gli amici con le vostre foto di lucciole è necessario infatti conoscere alcuni dettagli tecnici e qualche trucco del mestiere. Vediamoli tutti in questo tutorial.

Cosa sapere per fotografare le lucciole

Come prima cosa analizziamo il nostro soggetto. Le lucciole (intese nella versione lampeggiante) appaiono a primavera, e si trovano in zone di campagna che siano lontane da centri abitati e abbastanza buie. Molto difficile invece trovarle in città e paesi.

Sono disturbate dall’inquinamento, dai trattamenti antiparassitari dell’agricoltura, dalle luci forti.

Di solito volano a bassa quota, da raso terra a massimo un metro di altezza. Prediligono i campi con erba e le siepi bordo strada.

Come fotografare le lucciole

Escono in volo lampeggiando alla fine del crepuscolo. In linea di massima preferiscono temperature superiori a 17/18 gradi. Il vento forte le disturba e le spinge a posarsi su qualcosa, “spegnendo la luce”.

Ora conoscete il vostro soggetto. Vediamo come fotografarlo.

Come fotografare le lucciole

Pur essendo sorgenti luminose di origine biochimica, la luminosità emessa è molto intensa. Ma essendo puntiforme e minuscola, risulta poco visibile nel contesto di una foto.

Ecco quindi che è necessario inserire nella scena un gran numero di lucciole.

E un ottimo modo per farlo, soprattutto se non siete capitati in una loro riunione, è quello di usare tempi lunghi.

Questo vi consente di registrare nella foto un maggior numero di lampeggi degli stessi insetti, che nel frattempo stanno volando nell’inquadratura.

Il passaggio ulteriore è quello di fare una serie di scatti successivi e poi sommarne le luci (delle lucciole, perché quella ambiente resta costante). Il procedimento è lo stesso usato per lo startrail.

Scendiamo ora nel pratico.

fotografare le lucciole

Lenti da usare

La prima questione che dobbiamo studiare per fotografare le lucciole è che tipo di obiettivo usare. Sembra banale ma non lo è.

Abbiamo detto che nel fotografare le lucciole, per i motivi visti sopra, usiamo una serie di scatti di cui sommeremo poi le luci delle loro scie come in uno startrail.

E abbiamo detto che queste lucine puntiformi, o scie, sono del tutto insignificanti se non vengono inserite in una inquadratura molto ben studiata e strutturata. Da sole sono solo macchie e linee di luce.

Per la natura del movimento delle lucciole e le loro abitudini (che non approfondiamo in questo tutorial) ci sono due tipi di inquadratura da preferire:

  • stretta, con un tele a distanza
  • larga, con un grandangolare

Inquadratura stretta

Si usa un tele, diciamo da 70mm a 200mm su FF, per ritagliare una scena che abbia grande profondità ma in cui essa (la profondità) venga compressa prospetticamente dal tele. A cosa serve?

Come fotografare le lucciole
Inquadratura stretta con tele

A comprimere le lucciole che passano in quella zona nell’intervallo di scatti e fare in modo che si “assembrino”, ossia sembrino di più e più vicine tra loro. Diciamo che le “concentriamo” visivamente.

Inoltre, la ridotta profondità di campo dei tele, unita a diaframmi abbastanza aperti, fa in modo che le lucciole appaiano in foto in maniera diversa a seconda della distanza dalla fotocamera.

Minuscoli puntini o trattini nitidi quelle nella fascia di fuoco, macchie luminose ampie e sfocate quelle più vicine.

E questo con un passaggio graduale tra i due aspetti mano mano che ci si sposta dal punto di messa a fuoco verso la fotocamera. Ottimo effetto prospettico e grande “accumulo” di lucciole nella foto.

Il problema è che questo tipo di inquadratura va fatto dall’alto verso il basso. Bastano pochi metri di altezza della fotocamera rispetto al piano del terreno.

Altrimenti la compressione visiva è eccessiva. Non va molto bene per situazioni in cui l’intera scena ripresa è pianeggiante e la fotocamera si trova allo stesso livello.

Come inquadratura è ideale per portare a casa una bella foto anche in situazioni con poche lucciole.

Inquadratura larga

Si usa un grandangolare, anche molto ampio come un 16mm o addirittura un 14mm su FF, per comporre una scena con molti piani focali, dal primissimo allo sfondo.

Inquadratura larga con grandangolare (12mm du FF)

Il vantaggio rispetto al tele è l’espansione di prospettiva, opposta alla compressione (del tele), che permette di dilatare la scena.

Lo svantaggio è che servono tante lucciole per riempire lo spazio. Se non ce ne sono tante, servono tanti scatti consecutivi. Altrimenti si rischia di avere un grande vuoto soprattutto nel primo piano.

Questo è fondamentale per l’uso del grandangolare, soprattutto quelli molto ampi: il rischio del grande vuoto sul primo piano. Se non volano varie lucciole nella immediata vicinanza della lente, avrete un primo o primissimo piano vuoto e buio.

Inoltre, data la natura del loro volo/lampeggio e del tipo di visione del grandangolare, le lucciole che passano molto vicine alla lente tendono a lasciare scie allungate piuttosto che punti.

Sembrano delle pennellate di luce e sono di grande effetto prospettico, ma appunto si ottengono solo usando ampi grandangolari.

Con il grandangolare è fondamentale comporre una inquadratura perfetta e completa, facendo grande attenzione al primo e primissimo piano. Perché nel buio potreste inquadrare elementi di disturbo.

Quando avete composto la scena fate uno scatto di prova con un tempo molto lungo, per avere una scena molto luminosa, quasi a giorno. In questo modo potrete valutare alla perfezione la vostra inquadratura ed essere certi che sia perfetta.

Valutare il volo

Prima di scegliere in punto di ripresa osservate la scena per qualche minuto. Dovete capire dove e come si muovono le lucciole, ossia se passano o meno in una certa zona.

Se vi accorgete che evitano un determinato punto, non usatelo come punto di una ripresa grandangolare, perché avrete il primo piano vuoto.

Inquadrate solo zone dove vedete volare lucciole in maniera continuativa e frequente.

Impostazioni della fotocamera

Passiamo ora alle impostazioni della fotocamera. Per fotografare le lucciole, in termini di impostazioni, contano due parametri:

  • ISO
  • diaframma

questo perché il tempo lo da la lucciola stessa con la durata del suo lampeggio. Quindi questi due parametri devono essere regolati in base alla luminosità della lucciola.

Come impostazioni di scatto si suggeriscono:

  • ISO 1600/3200
  • diaframma f4

L’accoppiata ISO 1600 a f4 è un ottimo compromesso di partenza.

Per quanto riguarda il tempo di scatto invece, tutto dipende dalla luminosità della scena.

Dovete sceglierne uno che di permetta di “vedere” il contesto della vostra inquadratura, ma esso non deve essere troppo luminoso, per non:

  • sovrastare la luce delle lucciole
  • rovinare l’effetto notte della scena

Ricordate, infatti, che dovete conservare il senso di “notte” nella vostra foto.

Personalmente uso tempi da 4 a 30 secondi, in base alla situazione. Ma fate sempre una prova per vedere cosa ottenete in termini di luce ambiente con il tempo scelto.

fotografare le lucciole

Inquadratura

Non pensate che il solo effetto scia delle lucciole basti a fare una foto, perché non è così. Le lucciole con le loro lucine vanno inserite in maniera studiata e armonica in una inquadratura ben composta, ricca e strutturata.

Quindi, prima trovate il luogo dove vedete volare tante lucciole, poi analizzate il terreno e individuate lo scorcio che diverrà la vostra inquadratura.

Se non siete in grado di inquadrare nel semi buio illuminatela rapidamente con una piccola torcia (ma siate velocissimi per non disturbare le lucciole).

Una volta composta la vostra inquadratura fate uno scatto di prova, cambiando il tempo di scatto fino ad avere una scena scura ma leggibile. Se vi soddisfa come inquadratura, mettete a fuoco su un elemento rilevante.

Siete pronti. Aspettate una lucciola vicina e fate un primo scatto. Assicuratevi di avere la scena scura ma leggibile, e la lucciola ben evidente.

Se la lucciola è poco visibile, alzate gli ISO. Se siete con diaframma chiuso, aprite uno stop.

Regolate il tempo di scatto di conseguenza per recuperare gli stop guadagnati con ISO e/o diaframma. Fate un nuovo scatto di prova con una lucciola.

Se tutto è perfetto, potete iniziare la serie di scatti.

fotografare le lucciole

Postproduzione delle fotografie di lucciole

La postproduzione delle fotografie di lucciole è del tutto simile a quella usata per lo startrail.

Dopo aver importato i RAW dovete svilupparli con un programma adeguato (LR, Camera RAW, DPP, etc.) regolando solo:

  • correzione lente
  • rumore
  • bilanciamento del bianco

Per il bilanciamento del bianco ricordate di dare un tono “notturno” alla vostra scena, quindi buio ma leggibile, e tono freddo. Le scie delle lucciole sono composte in prevalenza da giallo e verde, che potete regolare separatemene negli HSL.

Esportate quindi tutti gli scatti, anche in JPG se volete salvare spazio.

Ora potete usare tanto la procedura livelli di PS quando il software gratuito stratrails.exe

Se usate PS caricate i file come livelli, selezionate tutti i livelli e impostate schiarisci come metodo di fusione dei singoli livelli.

Se usate startrails.exe basta caricare le foto e attivare la composizione come startrail.

Buona caccia !

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