Adriana Naccari
Adriana con il suo adorato pianoforte, in un pre-concerto.

La fotografia secondo Adriana Naccari

Quando e come ha scoperto la fotografia? Ce lo racconti in questa intervista!

Mi è sempre piaciuto fotografare fin da piccola, posso dire che la passione è cresciuta con me.

Ci racconti il suo primo approccio a quest’arte.

Ero affascinata dalla macchina fotografica di mio papà, una vecchia Voigtlander Vitoret e, in occasione di un lavoretto alle elementari su come sviluppare le pellicole fotografiche, ricordo che avevo fotografato tutta la famiglia, le bambole, il gatto, e tutto quello che mi capitava sotto mano.

Il risultato non fu dei migliori, ma per me erano le fotografie più belle del mondo.

Ricorda la sua prima foto?

Sono passati un po’ di anni e la prima che scattai non la ricordo; ricordo, però, la prima che ho esposto e che consiste in uno spartito piegato a forma di cuore con sullo sfondo un cuore rosso. L’ho intitolata “Amo la musica”.

Qual è stato il percorso di crescita e apprendimento dell’arte fotografica per Adriana Naccari?

Ho cominciato con delle semplicissime macchine fotografiche, la Polaroid negli anni 90 è stata la macchina fotografica che più ho amato.

Poi è arrivata una compatta Fujifilm, che mi ha accompagnato per parecchi anni; quindi, la Canon EOS 1200d che ho davvero sfruttato al massimo, e da pochi mesi ho la Canon EOS 6d Mark II.

E quali le sue tappe più significative?

Prima fotografavo senza troppe pretese, per pura passione e svago, e con lo stesso spirito mi sono  iscritta alla mia prima community fotografica di Ifocus nel 2013.

Ricordo l’emozione che ho provato quando la mia foto “Amo la musica” è stata pubblicata sulla rivista di Focus nel 2014.

In me, comunque era già nata la curiosità di voler imparare a scattare, vedendo le fotografie degli altri utenti della community, così mi sono iscritta al corso base tenuto da una brava fotografa del mio paese e si è aperto un mondo affascinante che ancora non ha finito di stupirmi.

Che cosa rappresenta per lei la fotografia in termini emotivi?

La felicità, spensieratezza, libertà. Quando fotografo sono felice.

E in termini pratici?

Quando posso, viaggio.

Fotografa anche per lavoro o solo per diletto?

Per diletto. In qualche occasione ho fotografato per il mio lavoro, ma sempre per puro divertimento.

Adriana Naccari
Particolari urbani Mi piace andare in giro per la città alla ricerca di particolari che sono lì da sempre, ma che, per la vita frenetica che si fa, spesso non vengono colti.

Maestri e grandi fotografi

C’è stato un incontro con qualcuno che si rivelato importante per la fotografia di Adriana Naccari?

Sicuramente con la mia prima insegnante e suo marito, anche lui fotografo. Da allora guardo qualsiasi cosa con occhi diversi.

Ha avuto un vero e proprio “maestro” che l’ha aiutata a crescere?

Ne ho avuti diversi, da cui ho attinto il più possibile per imparare a migliorarmi e ad essere autocritica.

Gli scatti di Adriana

Cosa le piace fotografare?

Paesaggi, macro, ed ora mi sto approcciando ai ritratti.

Qual è il suo soggetto preferito?

La natura e mia figlia.

E il genere?

Solitamente prediligo il colore, ma non mi dispiace il b/n, specie nelle fotografie urbane.

Ci racconti il suo concetto di inquadratura.

Dipende da cosa devo fotografare.

Che tipo di luci preferisce?

Luci naturali al massimo, quelle al tramonto sono il massimo.

Quante volte al mese esce per fotografare?

Dipende dai mesi perché per lavoro ho dei mesi molto pieni dove non riesco a fotografare molto. Ho preso, però, l’abitudine di portare la macchina fotografica quando possibile. Non si sa mai….

Preferisce uscire da solo o in gruppo?

Entrambe.

I luoghi che preferisce fotografare?

Campagna, montagna, lago.

Quelli che sogna di andare a fotografare?

La Via Lattea.

Usa il bianco/nero con il digitale? Se sì, ci parli di questa tecnica e di come la interpreta.

Uso il b/n per le foto urbane  o per documentare.

Scattata alle Torbiere del Sebino, un posto magnifico per stare a contatto con la natura, in più ci sono riflessi mozzafiato

Adriana Naccari e la post-produzione

Che cosa pensa in generale della post-produzione?

Per piccole migliorie va bene, ma per me la foto dev’essere il più naturale possibile.

Quali sono, secondo Adriana Naccari, i limiti etici della post-produzione?

Stravolgere completamente una fotografia.

E’ lecito intervenire in maniera molto decisa ed evidente per migliorare luci e toni di una foto?

Ognuno è libero di fare come crede.

In che formato scatta?

Raw e jpeg.

Che software usa per la post-produzione?

Lightroom.

Che tipo di interventi fa di solito in PP?

Bilanciamento del bianco, luci.

Utilizza tecniche speciali come HDR?

Quasi mai.

Informazione

Legge riviste di fotografia?

Sì.

Consulta siti web di fotografia? Se sì, ne consulta alcuni in maniera abituale come riferimento?

No

Partecipa a workshop o seminari?

Assolutamente sì.

E fa parte di una associazione del settore?

Frequento un Circolo Fotografico nel mio paese che organizza uscite, workshop, seminari, letture di portfolio ed altro, nonché gruppi fotografici su FB.

Va a fiere e saloni di fotografia? Se si, li trova utili?

Quando posso sì, sono utilissimi.

Fa parte di gruppi social di fotografia? Se sì, quali?

Sì. Si tratta di Fotografia Insieme, I fantastici fotografi di Ifocus, Musa fotografica, Anima Impressa Gruppo Fotografico, Cry Foto Armony, Uno scatto per te, ed altri.

Li considera utili per crescere fotograficamente?

Confrontarsi con altri fa solo più che bene.

Adriana Naccari
Mi piace molto fotografare anche gli animali, il cigno è stato il mio primo modello con il sigma 105.

Mostre di fotografia

Visita mostre di fotografia?

Sì.

Se sì, quali sono quelle che ha apprezzato di più in assoluto?

Steve Mc Curry, Elliott Erwitt, Gianni Berengo Gardin.

Qual è stata l’ultima visitata?

A Novembre 2018.

Ha realizzato sue mostre fotografiche? Se sì, dove e quando?

Sì, un paio in una collettiva a Lucca, poi con il mio circolo fotografico ne ho fatte tre, ed ora sto lavorando sulla prossima che si terrà questo autunno nel mio paese.

Ci racconti la più emozionante tra queste esperienze.

Sicuramente la prima non si scorda mai, poi sono state tutte emozionanti.

Le attrezzature di Adriana Naccari

Al momento, quali fotocamere usa?

Canon EOS 6D Mark II.

E quali obiettivi?

Canon 24-105, Sigma 105 e Tamron 70-300.

L’obiettivo che usa più spesso?

Tutti e tre.

Quali flash, se li usa?

Senza flash.

Qual è stata la sua prima macchina?

Non ricordo, ma era blu e gialla.

Come si è evoluta nel tempo la sua attrezzatura?

Dalle usa e getta alla Polaroid, poi cellulare , quindi la compatta Fujifilm, ed infine reflex, prima Canon EOS 1200d, Canon EOS 6D Mark Il.

Ha mai fatto un cambio integrale di marca?

No.

Dove acquista di solito le attrezzature? Fa spese online?

Solitamente in negozio specializzato, però ho fatto acquisti anche su Internet.

Amo la musica Foto a cui sono molto legata, scattata nel 2013 con il cellulare, ma che rappresenta il mio mondo, dato che sono una musicista.

La pellicola

Ha mai lavorato in pellicola? Se no, sei interessata a provare?

Sì. La pellicola ha sempre il suo fascino intramontabile ed aiuta tantissimo a ragionare su come scattare, perché, a differenza delle digitali dove puoi fare tanti scatti, vedere subito le foto ed eliminare quelle poco riuscite, con la pellicola non puoi assolutamente farlo.

Info di contatto

  • Nome: Adriana
  • Cognome: Naccari
  • Città: Montichiari (Bs)
  • FB profilo: Adriana Naccari Foto
Categories: Fotografi 2.0