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La fotografia secondo Stefano Politi

D. Quando e come ha scoperto la fotografia?

R. Da ragazzo, come strumento per immortalare le mie camminate estive in montagna.

D. Ci racconti il suo primo approccio a quest’arte:

R. E’ avvenuto quando ero ancora un ragazzo, sfogliando i numeri del “National Geographic”, ricevuto in abbonamento come regalo da parte dei miei genitori.

D. Ricorda la sua prima foto?

R. Sì, scattai la mia prima foto con una reflex, mentre mi trovavo in vacanza sulle Dolomiti del Trentino.

D. Qual è stato il suo percorso di crescita e apprendimento dell’arte fotografica?

R. Non ho frequentato nessuna scuola. Mi sono invece ispirato alle fotografie che vedevo sulle riviste di viaggi o sfogliando libri illustrati.

D. E quali le sue tappe più significative?

R. I tanti incontri con altri fotografi, spesso forieri di consigli, suggerimenti e aiuto. La mia partecipazione ad agenzie fotografiche quali Alamy o Getty mi è stata di fondamentale importanza per migliorare soggetti e inquadratura nelle foto che scatto attualmente.

D. Cosa rappresenta per lei la fotografia in termini emotivi?

R. Un terzo occhio che dia luce al mio stato emotivo quando scatto e uno strumento per ricordare i colori e lo spirito dei miei viaggi quando torno a casa.

D. E pratici?

R. A livello pratico una foto riesce a volte a sintetizzare quello che non riescono a fare mille parole.

D. Fotografa per lavoro o per diletto?

R. Oggi più per lavoro che per diletto e questo ha tolto un po’ di fascino a questa mia passione.

fotografo Stefano Politi

Maestri e grandi fotografi per Stefano Politi

D. C’è stato un incontro con qualcuno che si rivelato importante per la sua crescita?

R. Fosco Maraini, Steve Mc Curry, Walter Bonatti e altri grandi fotografi viaggiatori.

D. Ha avuto un vero e proprio “maestro”?

R. No, sono autodidatta come tanti altri fotografi.

D. Per lo stile, ha fatto riferimento a quale grande fotografo mondiale?

R. E’ un tantino presuntuoso cercare di assomigliare nella tecnica a certi grandi fotografi. Io mi sono sempre limitato a trarre ispirazione dalle foto che più mi colpivano per colori o inquadratura, che vedevo sfogliando riviste o libri e tutto senza fare caso ai nomi dei fotografi che le avevano scattate.

D. Chi sono i “grandi” di ogni epoca che ammira di più?

R. Fotografi viaggiatori e fotoreporters del calibro di Steve Mc Curry, Brent Stirton, Gavin Gough e altri contemporanei.

D. Il preferito in assoluto?

R. Steve Mc Curry.

fotografo Stefano Politi

Gli scatti di Stefano Politi

D. Cosa le piace fotografare?

R. I luoghi che vivo ed esploro durante i miei viaggi.

D. Qual è il suo soggetto preferito?

R. Natura e luoghi.

D. E il genere?

R. Paesaggi e città.

D. Ci racconti il suo concetto di inquadratura:

R. Il grandangolare, perché abbraccia il paesaggio e lo spettatore ha la possibilità di entrare dentro la fotografia.

D. Che tipo di luci preferisce?

R. Luci naturali. Quelle del mattino presto e quelle del crepuscolo. Se sono in città, le foto serali hanno spesso più fascino.

D. Quale nuovo genere di fotografia vorrebbe esplorare?

R. La ritrattistica.

D. Usa tecniche fotografiche speciali, come il macro?

R. L’anno scorso mi sono trovato a dover imparare l’uso del macro per un servizio fotografico fatto in un giardino botanico americano, vicino a Seattle. Mi è sembrato di tornare al primo giorno di scuola!

D. Usa il bianco/nero con il digitale? Se sì, ci parli di questa tecnica e di come la interpreta.

R. Di rado e comunque mi affido ad un ottimo plugin studiato per Photoshop.

Stefano Politi e il fotoritocco

D. La sua opinione sul fotoritocco:

R. Utile e necessario per risaltare nei toni e nel colore la singola immagine, ma senza esagerare e soprattutto senza alterare l’essenza della fotografia scattata.

D. Quali sono, secondo lei, i limiti etici al fotoritocco?

R. Quelli che non snaturano l’emozione o l’essenza di un’immagine. Che senso ha alterare profondamente una foto?

D. E’ lecito intervenire per migliorare luci e toni di una foto?

R. Sì.

D. E per rimuovere elementi di disturbo?

R. Anche.

D. E aggiungere elementi, cieli oppure oggetti?

R. No, non mi piace. Se il cielo in una foto è grigio, deprimente, non puoi farlo diventare azzurro solo perché alla gente piace così!

D. Che software usa per il fotoritocco?

R. Adobe Photoshop.

D. Che tipo di interventi fa di solito?

R. Quelli tradizionali: contrasto, saturazione, rimozione imperfezioni (tipo i pallini di polvere), miglioramento luci, ombre e toni, esposizione.

fotografo Stefano Politi

Stefano Politi: RAW, JPG e TIF

D. In che formato scatta di solito?

R. RAW, perché poi mi permette una più ampia possibilità di interventi e di riportare tutto o in parte allo stato naturale, se i ritocchi effettuati non mi sono piaciuti. Poi converto in TIFF o JPG a seconda delle esigenze e delle richieste delle singole agenzie fotografiche.

D. Se scatta in RAW, che software usa per aprirle i file?

R. Camera RAW di Adobe Photoshop.

D. Ha mai provato con LightRoom? Se sì, cosa ne pensa?

R. Sono abituato a Photoshop. LightRoom lo uso per convertire grandi quantità di immagini in altri formati.

Informazione

D. Legge riviste di fotografia? Se sì, quali?

R. Saltuariamente. “Outdoor Photographer” e “Digital Camera”.

D. Consulta siti web di fotografia?

R. Abbastanza. Sono una gran fonte di apprendimento, confronto e ispirazione. Il tutto a costo zero!

D. Ne consulta alcuni in maniera abituale, considerandoli un punto di riferimento?

R. Sì.

D. Quali sono quelli che consulta e cosa le offrono?

R. Tra i diversi, “Nikon Rumors” per tenermi aggiornato sulle novità della mia attrezzatura e “Landscape Photography Magazine” per confrontarmi con altri fotografi a livello di immagini e tecnica.

D. Partecipa a workshop o seminari?

R. No.

D. Cosa pensa dei workshop?

R. Li ritengo uno strumento utile per migliorare le proprie conoscenze fotografiche o per avvicinarsi alla fotografia.

D. Fa parte di un circolo fotografico?

R. No.

D. E di una associazione del settore?

R. Neppure.

D. Va a fiere e saloni di fotografia?

R. Mai stato.

D. Cosa ne pensa, li trova utili?

R. Dipende da come sono gestiti e dalle attività.

fotografo Stefano Politi

Mostre

D. Visita mostre di fotografia?

R. A volte.

D. Quali sono quelle che ha apprezzato di più in assoluto?

R. Fotogiornalisti e viaggiatori fotografi.

D. Qual è stata l’ultima visitata?

R. Quella di Steve Mc Curry. Bellissima!

D. Ha realizzato sue mostre fotografiche? Se sì, dove e quando?

R. Una sui miei viaggi, suddivisa per tematiche. A Barcellona.

D. Ci racconti la più emozionante tra queste esperienze:

R. Mi ha emozionato tantissimo vedere il pubblico sinceramente coinvolto, mentre spiegavo la storia di una fotografia esposta o le tecniche impiegate per scattarla.

Le attrezzature di Stefano Politi

D. Attualmente, quali fotocamere usa?

R. Possiedo una Nikon D800.

D. E quali obiettivi?

R. 16-35mm, 24-120mm e 70-300mm

D. L’obiettivo che usa più spesso?

R. Il 24-120mm

D. Quali flash?

R. Nikon USB-900

D. Quali cavalletti e teste?

R. Manfrotto 7301YB, comodo per viaggiare.

D. Quali altri attrezzature o accessori usa?

R. Filtri.

D. Utilizza filtri? Se sì, quali?

R. Polarizzatore, filtro tobacco e filtri ND a varie gradazioni.

D. Qual è stata la sua prima macchina?

R. Una bellissima Olympus OM 10.

D. Come si è evoluta nel tempo la sua attrezzatura?

R. In base alle novità e alle reali necessità.

D. Ha mai fatto un cambio integrale di marca? Se sì, perché?

R. Sono stato per gran parte cliente affezionato Nikon, salvo una puntata in Canon, quando mi sono convertito alla fotografia digitale.

D. Dove acquista di solito le attrezzature? Fa acquisti online?

R. Sì, faccio acquisti online.

Stefano Politi e la nostalgia della pellicola

D. Lavora ancora in pellicola?

R. Non più da anni. Il digitale ha sostituito le diapositive.

fotografo Stefano Politi

PRO – Stefano Politi in studio

D. Come è fatto il suo studio fotografico?

R. Il mio studio è il viaggio che intraprendo. Per il resto c’è l’archivio fotografico e il computer a casa.

D. Dove si trova?

R. Qui a Barcellona.

Info

Commento alle foto allegate

  1. Monte Everest al tramonto ripreso dal versante tibetano
  2. Dubai, Emirati Arabi Uniti
  3. Monaco buddista seduto in cima ad un tempio di Bagan, Myanmar
  4. Stazione della metropolitana a Barcellona, Spagna
  5. Strada nell’Oregon, USA
  6. Solitudine a Seattle, USA

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