La fotografia di Joan Colom
Risucchiato dalla qualità umana dei personaggi del Raval, quartiere popolare di Barcellona meglio noto come El Bario Chino, Joan Colom è qui che soddisfa la sua curiosità e la sua passione di fotografo.
Nato a Barcellona nel 1921, Joan Colom studia ragioneria e inizia a lavorare come contabile per un’impresa tessile. Comincia ad interessarsi alla fotografia come autodidatta, entrando poi a far parte nel 1957 della Agrupación Fotográfica de Cataluña e, successivamente, fondando il gruppo artistico El Mussol.
Per molti anni della sua vita, armato di una Laica M2, ha esplorato nei momenti liberi dal lavoro di contabile, il quartiere popolare di Barcellona noto come Barrio Chino. Affascinato e incuriosito dall’umanità dei personaggi che intravedeva in quei vicoli – prostitute, delinquenti, ubriaconi e giovani in cerca di avventure erotiche – per anni ha immortalato e reso celebri nei suoi scatti volti, gesti, momenti e luoghi che manifestano la naturale teatralità di quella varia umanità.
Nascondendo nel cappotto la sua Laica, Colom è riuscito a documentare la Barcellona dei sobborghi. Ha reso memorabili fugaci squarci di vita quotidiana, fotografati con estremo realismo, passione, sempre in modo ironico e disincantato. Sono scatti clandestini, ma che riescono a rintracciare la bellezza nascosta dagli anni della dominazione franchista.
Donne in attesa di clienti, vestiti che ne risaltano le curve, tacchi alti, uomini intontiti dal passaggio di una ragazza avvenente, giovani in cerca di una preda da derubare, questi i soggetti delle foto di Colom.
Le sue foto rappresentano così, non solo meravigliose opere artistiche, ma importanti documenti storici e sociologici. Foto che riescono a catturare gli sguardi, i gesti, le smorfie, tutti i generi di persone e il loro interagire. Colom ha ricercato per le sue immagini la realtà viva, emotiva e concreta, per catturare la vita nei suoi momenti e farla vivere eternamente attraverso la sua fotografia.
Pubblicare le foto solo in serie
Tra i primi a pubblicare le sue foto solo in serie, Colom si è fatto conoscere da subito oltre i confini spagnoli, esponendo in Italia, in Francia, in Germania, e ricevendo sin dai suoi esordi importanti premi e riconoscimenti.
- 1958 esibisce per la prima volta una sua serie di foto al IVSalón internacional de Fotograía de Murcia.
- 1959 viene pubblicata per la prima volta una sua fotografia per la rivista Arte Fotografíco.
- 1961 presenta la sua esposizione individualedal titolo La Calle presso la Real Sociedad Fotografíca de Madrid. La Calle sarà poi esposta per due anni tra Milano e Parigi.
- 1962 i suoi lavori sono esibiti a Parigi, nell’ambito di una rassegna sulla fotografia spagnola, insieme ai due fotografi Xavier Miserachs e Oriol Maspons, e raggruppati nel movimento denominato Nova Vanguàrdia.
Importanti sono le mostre del 1984 sulla fotografia catalana degli anni 50, esposta presso il Centre d’Etudes Catalanes di Parigi, e del 1996, Fotografía y sociedad en la España de Franco 1939-1975. Las fuentes de la memoria III, ospitata a Barcellona nell’ambito dell’esposizione dal titolo El compromiso de la mirada.
Nel 2002 Colom riceve il prestigioso Premio Nacional de Fotografía,conferitogli dal Ministero della Cultura spagolo.
Nel 2003 la Fundación Foto Colectania di Barcellona dedica a Colom una retrospettiva dal titolo Brassaï-Paris/Colom-Barcelona, affiancando e comparando alla sua fotografia quella dell’ungherese George Brassaï.
Ancora nel 2003 Colom riceve dal comune di Barcellona la Medalla de Oro al MéritoCultural.
Nel 2004 ha luogo presso il Ministero della Cultura a Madrid l’esposizione dal titolo Joan Colom. Fotografías de Barcelona, 1958-1964.
Nell’Aprile del 2006 la Fondation Cartier Bresson di Parigi accoglie una retrospettiva dal titolo Joan Colom.Les gens du Raval, rendendo omaggio a Colom quale indiretto allievo del fotografo francese. Ancora nel 2006 è accolta presso la Lawrence Miller Gallery di New York l’esposizione Joan Colom.Gente del Raval.
Molti, dunque, per Colom i riconoscimenti non solo artistici, ma culturali e storici. Nel suo caso la fotografia non è stata esclusivamente un grande strumento estetico, ma testimonianza storica e culturale di un mondo eterogeneo e profondamente umano. Il Barrio Chino, mondodal quale Colom fu affascinato e risucchiato, rapito dalla qualità umana e dalla ricchezza sociale di quei personaggi.
1 Comment
Zàira · 21 Marzo 2014 at 12:25
Buongiorno,
Grazie per l’interessante articolo. Mi permetto solo di dire che non si scrive Laica ma Leica.
Cordiali saluti.